I ritiri ATP 2022

di Alessandro Perrone

Il 2022 è stato un anno ricco di emozioni: diversi avvicendamenti in vetta alle classifiche Atp e Wta, nuovi campioni slam, ma soprattutto grandi nomi che hanno deciso di appendere la racchetta al chiodo. Andiamo a vedere insieme i grandi che si sono ritirati in questa stagione.

Roger Federer

Roger Federer è stato l’ultimo in ordine di tempo a ritirarsi, calcando il campo per l’ultima volta in coppia con Rafael Nadal nella prima giornata di Laver Cup.

”Come molti di voi sapranno, gli ultimi tre anni sono stati molto difficili tra infortuni ed operazioni. Ho lavorato duramente per tornare in forma. Conosco, allo stesso tempo, le capacit à e i limiti del mio corpo e il suo messaggio per me ́e stato chiaro. Ho 41 anni, ho giocato più di 1500 incontri in 24 anni. Il tennis mi ha trattato meglio di quanto avrei mai potuto sognare e ora devo riconoscere quando è il momento di dire basta a tutto questo”.

E`, con 20 trionfi in 31 finali, il terzo tennista piu` vincente nelle prove del Grande Slam, dietro a Novak Djokovic e Rafael Nadal (22). Questo il suo palmares: 8 Wimbledon (record assoluto), 6 Australian Open, 5 US Open e 1 Roland Garros. Oltre ai già citati 20 Slam, ha vinto 6 ATP Finals (record) e 28 Masters 1000. Nel suo palmares figurano inoltre 24 ATP 500 e 25 ATP 250, 1 Coppa Davis con la nazionale svizzera (la prima nella sua storia) e 3 Laver Cup.

Juan Martin Del Potro

Nel torneo di casa a Buenos Aires è arrivata la notizia che nessuno avrebbe mai voluto sentire: Juan Martin Del Potro avrebbe preso parte al torneo, ma solo per comunicare il suo ritiro dal tennis professionistico.

”Sfortunatamente, ho dovuto convivere con diversi infortuni, ma ho raggiunto molte delle cose che mi ero prefissato in carriera. Forse non avrò il rientro miracoloso come le altre volte.

E ́ molto difficile per me giocare, soprattutto farlo giorno per giorno. Oggi devo essere onesto: so di poter giocare ancora bene a tennis, ma il mio fisico non me lo permette”.

Sono 22 i tornei vinti in carriera da Del Potro, tra cui un titolo del Grande Slam a Flushing Meadows nel 2009, un Masters 1000 a Indian Wells nel 2018 (entrambe le volte sconfiggendo in finale Roger Federer) e ben nove ATP 500, a cui vanno aggiunte altre 3 semifinali Major, una finale alle Finals nel magico 2009. Vanta inoltre nel suo palmares due medaglie olimpiche: il bronzo a Londra 2012 quando perse quella epica semifinale sempre contro Roger Federer 19-17 al terzo set, per poi sconfiggere Djokovic nella finale per il terzo posto, e poi l’argento a Rio 2016 quando fu sconfitto in finale da Andy Murray dopo aver estromesso al primo turno il grande favorito Novak Djokovic.

Jo-Wilfried Tsonga

Il Roland Garros è stato lo scenario perfetto per dire addio e, per poco, a Jo-Wilfried Tsonga non riusciva l’impresa di battere Casper Ruud, futuro finalista del torneo.

”Con grande emozione vi comunico la scelta di lasciare il tennis al prossimo Roland Garros. Ho così tante emozioni in quel posto e tanto amore condiviso con il pubblico. Mi auguro un nuovo capitolo emozionante per tutti”.

Nella sua carriera di altissimo livello ha raggiunto un best ranking da numero 5 ATP, collezionando 18 titoli. Negli Slam ha disputato sei semifinali, con il risultato più importante che resta la finale degli Australian Open 2008 persa contro Djokovic, il torneo che consacrò il francese al grande tennis. I trofei più prestigiosi nella sua bacheca sono invece i Masters 1000 vinti a Parigi-Bercy nel 2008 e a Toronto nel 2014, in quest’ultima occasione battendo uno dopo l’altro Djokovic, Murray e Federer. A Londra 2012 ha portato a casa una medaglia d’argento nel doppio con Michael Llodra, sconfitti in finale dai fratelli Bryan con il punteggio di 6-4 7-6.

Ciliegina sulla torta della sua carriera c’e’ anche la conquista di una Coppa Davis per il suo paese: ha vinto infatti la decima Coppa Davis francese contro il Belgio nel 2017. In quella manifestazione a squadre, dopo la vittoria di David Goffin contro Tsonga, Lucas Pouille ha portato alla Francia il punto decisivo grazie alla vittoria contro Steve Darcis.

Alle vittorie nel circuito ci sono anche una finale agli Australian Open del 2008 persa contro Novak Djokovic ma anche una finale persa contro Roger Federer nel 2011 al London Masters.

Andreas Seppi

Andreas Seppi, a 41 anni, ha appeso la racchetta al chiodo. E ́ l’italiano primo in classifica per partecipazioni consecutive agli Slam del circuito, 66 in totale, e numero di incontri (130) nella storia del nostro tennis. Una striscia iniziata nel 2005 e interrotta soltanto al Rolland Garros del 2022. E in questa speciale classifica, Seppi  è sul podio anche a livello internazionale: terzo, dietro a Feliciano Lopez (79) e Fernando Verdasco (67). Meglio di Federer (contro cui firmò un’impresa agli Australian Open 2015), Nadal, Djokovic e tanti campionissimi.

Una perla, simbolo di costanza, incastrata in una carriera da professionista iniziata nel 2002 che conta oltre 800 partite in singolare (386 vittorie contro 422 sconfitte) e un best ranking alla 18esima posizione mondiale raggiunta il 28 gennaio 2013.

Numeri e costanza che lo hanno reso il numero 1 d’Italia per 215 settimane.

”Prima o poi arriva la fine per tutti e a 38 anni non credo ci sia da vergognarsi’”, ha detto a Rai Sudtirol Seppi che ha maturato la decisione di chiudere la carriera quest’anno. In Val Gardena disputerà la sua ultima partita dopo che gli organizzatori del torneo di Napoli (la FIT) gli hanno negato la wild card. Nella sua carriera ha vinto il titolo ATP in un torneo su erba a Eastbourne nel 2011, quello sulla terra rossa a Belgrado nel 2012, e nello stesso anno quello su cemento a Mosca, diventando il primo tennista italiano a vincere tre titoli ATP su tre differenti superfici.

Kevin Anderson

Il tennista sudafricano, nato il 18 maggio 1986 a Johannesburg, si ritira a 36 anni, dopo una carriera lunga 15 anni nel circuito.

Vincitore di 7 tornei in singolare nel circuito ATP, ha disputato altre 13 finali, tra cui due Slam: gli US Open nel 2017 contro Rafael Nadal e Wimbledon nel 2018 contro Novak Djokovic . Ha raggiunto il ranking numero 5 nel 2018, anno in cui ha raggiunto anche la semifinale alle ATP Finals.

Vanta anche un titolo ATP in doppio per un totale di quattro finali disputate.

Con un’altezza di 2,03 m , era uno dei giocatori piu ́ alti del circuito.

”Non ricordo un momento della mia vita in cui non stavo giocando a tennis” – ha scritto Anderson – “Ho cominciato il mio viaggio 30 anni fa quando mio papà mi mise la racchetta in mano e mi disse che con il duro lavoro sarei potuto diventare uno dei migliori giocatori al mondo. Sono grato per tutte le cose meravigliose che mi sono successe solo per aver fatto parte di questo sport. Da bambino, mio papà mi diceva che il successo non ́e definito dai risultati, ma dagli sforzi e i sacrifici che fai nella strada per diventare il meglio che puoi essere. E io ho dato il meglio di me stesso”.

Tommy Robredo

Robredo è diventato professionista nel 1998 ed è stato allenato prima da Josè Manuel ”Pepo” Clavet e poi da Karim Perona.

Nell’agosto 2006 ha raggiunto la posizione numero 5 del ranking ATP in singolare, specialità in cui ha vinto in carriera 12 titoli del circuito maggiore, tra i quali il Masters Series di Amburgo 2006. In doppio si è aggiudicato 5 titoli ATP e nell’aprile 2009  èarrivato al 16 posto del ranking.

Ha vinto inoltre con la Spagna la Coppa Davis 2004. Nelle prove del Grande Slam non ha mai superato i quarti di finale in singolare, mentre in doppio ha disputato per tre volte la semifinale agli US Open. Ha preso parte alla prestigiosa Masters Cup nel 2006.

Philipp Kohlschreiber

Il giocatore tedesco ha vinto otto titoli di singolare, alzando almeno un trofeo su ogni superficie, e sette di doppio nell’ATP World Tour e ha raggiunto i quarti di finale ai campionati di Wimbledon 2012 . Ha raggiunto la sua più alta classifica ATP in singolo al numero 16 del mondo nel luglio 2012.

Professionista dal 2001, ha vinto 478 incontri nel Tour deliziando gli occhi con il suo rovescio a una mano e un bel tennis vario. Tra i suoi scalpi più eccellenti figurano tre dei Fab 4: Djokovic al Roland Garros 2009 e a Indian Wells dieci anni dopo, Nadal sulla strada del suo successo ad Halle nel 2012, Murray a Monte Carlo nel 2010.

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