Intervista a … Matteo Viola

di Adamo Recchia

Matteo Viola (Venezia, 7 luglio 1987) è un tennista professionista dal 2004.

In carriera ha vinto tre tornei Challenger in singolare e cinque in doppio: nel 2013, la sua annata migliore, ha avuto come best ranking il numero 118.

Dotato di un rovescio a due mani “naturale” e molto efficace, negli anni ha migliorato gli altri colpi fondamentali del tennis di oggi, il servizio e il diritto.

A marzo Matteo Viola aprirà il suo circolo a Mira città vicino a Venezia.

Il tennis quando lo hai scoperto

Ha sempre fatto parte della mia famiglia. Tutti giocavano e io all’ età di tre anni avevo una racchettina con corde di lana per sbattere palla sul muro. 

Quando hai capito potesse diventare un lavoro

 All età di 14 anni mi son convinto che fosse la mia strada e che  potevo farcela vedendo che ero tra i migliori del mio anno.

Raccontaci i tuoi primi passi in questo sport

Son partito credo come tutti senza avere idea di come sarebbe andata ma con grande forza di volontà. 

Ho fatto pian piano tutti i passaggi passando dagli open ai futures e dopo diversi anni ai challenger per poi giocare anche gli slam e qualche torneo atp. Insomma ho fatto tutto passo dopo passo. 

Qual è stata la più bella vittoria della Tua carriera

Con Murray a Mallorca 

Qual era il Tuo colpo migliore

 Rovescio senza dubbio

Mentre quale superficie preferivi

 Inizialmente la terra. Poi pian piano con gli anni mi sono adattato meglio alle superfici veloci. 

La più divertente l’erba. Dove ero più efficace invece cemento. 

Qual è stato il più grande giocatore secondo Te  

Djokovic per me rimane quello più completo e che ha dominato di più il circuito nell ultimo decennio. 

Cosa pensi del tennis italiano in questo momento

Momento storico pazzesco. Pieno di giocatori italiani forti e tanti giovani che possono ancora entrate nella top 100.

Raccontaci dopo il ritiro dove lavori

Aprirò il mio circolo a Mira vicino a Venezia a Marzo e ho grande entusiasmo spero proprio sarà una bella avventura.

Hai qualche rammarico per la Tua carriera

Non esser riuscito a entrare nella top 100. E aver buttato qualche anno verso fine carriera.

Grazie della disponibilità e a presto.

 

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