La Slinger Bag – il mio nuovo compagno di allenamento

di Alessandro Perrone e Claudio Palazzo

 

Il tennis e’ uno sport molto bello, pero’ ha un piccolo inconveniente, e’ difficile trovare un “partner” con cui giocare, specialmente alla mia veneranda eta’ (ho 50 anni), e soprattutto negli orari in cui posso giocare, le ore serali, compatibilmente con i miei orari di lavoro sempre diversi.

L’idea di comprare una macchina lanciapalle e’ stata sempre nei miei pensieri, ma il costo un po’ altino, mi ha fatto accantonare questa idea.

Dopo tanto tempo di ricerca, ho provato e poi comprato, la macchina lanciapalle Slinger Bag, e ieri la ho provata su di un campo in cemento.

La Slinger è, a tempo stesso, una macchina lanciapalle e una borsa da tennis. La versione leggera, trasportabile e versatile di questa macchina lanciapalle si adatta a meraviglia a unità di allenamento sul campo.

Realizzato da tennisti per i tennisti,  Slinger Bag è estremamente versatile e può essere posizionato ovunque sul campo per esercitarsi con qualsiasi tipo di tiro a velocità variabili, frequenze e livelli di elevazione.

La macchina

La Slinger Bag ha molte funzioni e impostazioni che rendono il tuo allenamento ancora più vario. Puoi allenare qualsiasi tipo di colpo a diverse frequenze e a diverse altezze. Grazie alla possibilità di impostare la velocità della pallina tra 16 km/h e 73 km/h si possono stimolare in modo fantastico gli effetti del topspin.

La prestazione ottimale si ottiene con l’utilizzo di 72 palline. In totale il cono delle palline può contenere 144 palline da tennis. In caso di impostazioni medie la durata della batteria della potente batteria agli ioni di litio arriva fino a 5 ore. C’è anche un caricatore USB integrato per la ricarica.

L’oscillatore ha un’apertura che copre l’intero campo da una parte all’altra. Il pratico telecomando garantisce un pratico controllo sia della Slinger Bag che dell’oscillatore Slinger.

La Slinger Bag è il perfetto incrocio tra una borsa da tennis e un lanciapalle. Il suo scomparto appositamente progettato per contenere le palle sosterrà tutti gli spostamenti per portarlo ovunque con voi, e una borsa interna che puo’ contenere 3 racchette, il tubo per raccogliere le palline (incluso nella confezione), e altri oggetti che di solito si mettono nel Bag da tennis. Non e’ spazioso come il bag da tennis, ma per gli allenamenti e’ sufficentemente capiente.

 

Caratteristiche della Slinger Bag

Capacità palline: 144
Velocità massima: 73 km/h
Velocità minima: 16 km/h
Intervallo di espulsione: da 2 a 7 secondi
Altezza della pallina regolabile manualmente tramite manopola: posizioni da 1 a 5
Dimensioni :
Altezza 86 cm
Lunghezza 45 cm
Larghezza 35 cm

Peso: 15 kg
Telecomando: sì
Oscillatore casuale sinistra-destra: sì
Programmabile fisso sinistra-destra: no
Effetti lift e slice: no.
Durata della batteria: 5 ore

Considerazioni personali

A vederla è un trolley da viaggio, solo un po’ più grande di quelli che puoi portarti in cabina per un volo low cost. Dentro, però, nasconde il cuore di una macchina lancia-palle che rivoluziona il concetto stesso di strumento didattico: non è solo un prodotto destinato ai maestri, ma anche agli amatori che vogliono allenarsi, o che magari non trovano un compagno nella loro ora libera dagli impegni di lavoro.  Il prezzo e’ abordabilissimo, intorno ai 1000 euro, prezzo di tutto rispetto, se lo compariamo con altre macchine lanciapalli che hanno prestazioni simili.

Tre manopole analogiche consentono di impostare prima dell’inizio della sessione la velocità, la frequenza e l’angolo di lancio. Cambiando questi tre fattori, cambiano ovviamente le difficoltà che vengono proposte a chi si allena. Ma c’è un altroelementoche rende la slinger bag particolarmente interessante: labase d’appoggioche offre la possibilità di far oscillare la macchina da destra a sinistra, e quindi di variare i colpi sul diritto o sul rovescio. Infine, da rimarcare la facilità di trasporto e il peso relativo: 15 kg, con le rotelle che ne fanno di fatto un vero e proprio trolley, sono comodamente trasportabili per chiunque. Cinque le ore di autonomia della batteria.

Opportunamente impostata, la macchina può essere posizionata a un paio di metri da noi, all’altezza dell’incrocio tra la riga di fondocampo e una riga laterale, e servire da ball-boy che ci offre la pallina per provare i servizi. Lo stesso posizionamento equivale al maestro che dà la pallina dal cesto, con la mano, all’allievo che sta muovendo i primi passi.

Oppure può essere messa a metà campo, sia per coloro che sanno giocare, ma che devono ancora perfezionarsi e prendere sicurezza (beginners/principianti), sia per coloro che sono più avanti nel percorso (advanced).

Oppure ancora, la si può collocare sulla linea di fondo opposta, con velocità e angolo da ottimo giocatore, per metterci davvero alla prova al ritmo e con le difficoltà che noi stessi decideremo di affrontare. In tutti i casi, i colpi escono puliti, con un leggero top spin (inevitabile, per via della rotella che spinge fuori le palline) e molto precisi. Mentre il rumore è sostanzialmente inesistente: la macchina è iper-silenziosa, a parte i segnali – decisamente ben udibili – che avvisano dell’inizio della sessione.

Ricordo di aver letto, nel libro di Agassi “se colpisco 2500 palle al giorno, ne colpirò 17.500 alla settimana e quasi un milione in un anno. I numeri, dice, non mentono. Un bambino che colpisce un milione di palle all’anno sarà imbattibile”. Io ne colpisco 400 all’ora, non voglio essere imbattibile, ma voglio divertirmi, e rimanere in forma.

Questa settimana ho provato la macchina da solo, con un mio amico (Andrea Lanzavecchia) e mia nipote (2.7 Elena Montin) e ne sono stato favorevolmente impressionato. In pochi minuti la macchina e’ pronta all’uso, e mi ha permesso di giocare e provare i colpi. 144 palline, dipendentemente dal tempo di emissione tra una pallina all’altra, permettono di giocare innterrotamente  un quarto d’ora di palle.  E poi 5 minuti per la ricarica del bag di palline. quindi almeno si riescono a giocare 400 palle in un’ora di gioco. Niente Male.

 

La opinione di Claudio Palazzo

La macchina la ho scoperta, usata ed apprezzata al Club dove insegna Claudio Palazzo, uomo Dunlop da molti anni, del CT Carpenedolo, dove si allena mia nipote, autrice di tanti articoli per questo blog, Elena Montin.

Prima di scrivere questo articolo, gli ho chiesto un parere sulla macchina e lui mi ha detto:”E’ un ottimo coadiuvante per il lavoro tecnico, che pero’, deve essere fatto in minima parte all’interno di un allenamento, e’ la stessa palla sempre ripetitiva, puo’ risultare noioso per l’atleta, però può essere inserito ad intervalli programmati per un lavoro tecnico pratico. E soprattutto per stabilizzare certi concetti vicino all’atleta, piuttosto che a 20 metri di distanza”.

Ecco due video dell’allenamento di Elena Montin con Coach Claudio Palazzo

 

 

 

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