Ma la Federazione fa gli interessi del tennis o i suoi? ATP 250 Napoli

di Alessandro Perrone

 

Erano anni che volevo fare un articolo con questo titolo, ma adesso e’ venuto il momento.

1) Andy Seppi si ritira dalle competizioni, chiede una wildcard per salutare il pubblico e gli amanti del tennis all’ATP di Napoli, ma gli viene negata. Motivazione?

“Mi sarebbe tanto piaciuto giocare in tabellone a Firenze o a Napoli per dare l’addio al tennis – ha scritto Seppi sui suoi profili social – purtroppo però la Federazione Italiana Tennis non me l’ha permesso, dicendomi che “dare la wild card a uno che si ritira sarebbe stato uno spreco“.

Che la FIT faccia sempre i suoi affari, ma con i soldi che gli diamo noi giocatori della domenica (tra tessera e costo dei tornei), si e’ sempre saputo. Tra Cobolli e Seppi, io avrei scelto seppi, almeno dal punto di vista economico, perche’ nella sua partita di esordio avrebbe attirato piu’ gente sicuramente di Cobolli. Ma, almeno per dare a un giocatore che ha dato tanto al tennis, un ultimo saluto in una grande platea. Se vuoi proprio dare una WC a Cobolli, puoi dargli quella delle quali (che hanno dato a Napolitano, numero 506, e Ferrari, numero 420).

E’ incredibile il modo in cui e’ stato trattato, dopo anni passati a portare alto il nome dell’Italia nel mondo, e dopo aver dato sempre il suo contributo, dentro e fuori dal campo,  in Coppa Davis.

 

2) ATP Napoli, uno dei due tornei, insieme a quello di Firenze, che la federazione ha compratto dalla ATP. Cosa molto nobile, l’Italia, con il suo movimento, ha bisogno di tornei ATP 250.

Ma tra il comprare un torneo (dove ci vogliono solo soldi) e fare un torneo, c’e’ un abisso, ci vogliono competenze, strutture, e si vede che, almeno per questo torneo, sono mancate. Campi costruiti all’ultimo momento (ma questa non e’ una novita’ nel panorama italiano), comunicazioni molto approssimative.

“Per problemi relativi a materiale usato per la realizzazione dei campi dall’azienda Mapei, leader del settore nel mondo, quindi per cause indipendenti all’organizzazione, si è reso necessario rinviare gli incontri di qualificazione al torneo previsti per oggi e domani, sabato e domenica, onde permettere i necessari interventi per il ripristino dell’agibilità dei campi”, fa sapere il Tennis Club Napoli.

“Per tale motivo – prosegue la nota – gli incontri di qualificazione non avranno luogo nella sede prevista. Il torneo partirà regolarmente lunedì con il tabellone principale. I biglietti venduti per le giornate di oggi e domani potranno essere rimborsati o riprogrammati per la giornata di lunedì, a scelta del cliente, per la sessione diurna o serale”

Ma i campi noi si terminano poco prima che inzia il torneo, specialmente in strutture all’aperto, in cui la variabile meteo e’ molto importante. I campi in cemento sono realizzati appositamente per il torneo (i campi del Circolo partenopeo che ospita la competizione sono in terra rossa), forse perche’ le settimane prima dovevano giocare i soci?

Come si è potuto constatare da numerose foto e video amatoriali sul tappeto da gioco c’erano vistosi bozzi che rendevano impraticabile il rettangolo per gli atleti e a dir poco incerta la traiettoria della pallina.

Inoltre chi era in fila, dalle 11 del mattino, ha saputo soltanto alle 13.30 circa che gli incontri non ci sarebbero stati.

L’ATP di Napoli, 250 che doveva essere fiore all’occhiello della città e rilancio del tennis made in Italy dopo il successo dell’ATP di Firenze, è partito nel peggiore dei modi, ossia non giocando.

 

 

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