di Alessandra Dal Zotto
Oggi, come poche volte da quando e’ stato creato questo blog, non si parla di tennis.
Ci sono uomini che, con il loro lavoro, spirito di sacrificio, hanno fatto grande lo sport in generale, e quando se ne vanno, mi sembra doveroso ricordarlo anche se non giocava a Tennis.
Sto parlando di Sergio Tagliapietra, detto “Ciaci”, uno degli ultimi re del remo della terra veneziana e di Pellestrina in particolare.
A 87 anni ci ha lasciato, dopo una lunga malattia.
Ma chi era “Ciaci”?
Nato a Burano, il Ciaci ha vissuto per tuttala vita sull‘Isola di Pellestrina. Ha vinto 14 volte la regata storica nei Gondolini, ha partecipato a due Olimpiadi nel canottaggio ed ha vinto 13 edizioni del palio delle Repubbliche marinare con il “galeone” di Venezia. Un eroe per tutta la laguna e il Veneto.
E’ stata la Serenissima, l’ammiraglia della flotta delle Bissone del Comune di Venezia, ad accompagnare per l’ultimo saluto il feretro del campione del remo Sergio Tagliapietra “Ciaci”. Una cerimonia molto sentita e partecipata, a cui hanno voluto essere presenti numerose barche a remi delle remiere cittadine, e non solo, per omaggiare uno dei grandi delle voga veneziana, per alcuni il più grande vogatore alla veneta del Novecento.
L’imbarcazione a remi, condotta da 18 vogatori e un timoniere, chiamati a raccolta da Rudi Vignotto tra i campioni di ieri e di oggi della Regata Storica, è partita dalla remiera Pellestrina, dove era arrivata dopo il varo dei giorni scorsi con la collaborazione dell’Ufficio Regate comunale.
«I veri campioni non muoiono mai. Oggi voglio ricordare un vero campione, Giuseppe “Bepi” Fongher, fuoriclasse veneziano del remo che si è spento oggi. Uomo indimenticabile per le sue imprese e per la sua capacità di trasmettere la sua arte e passione alle nuove generazioni. Le mie condoglianze giungano alla famiglia e ai tanti che gli hanno voluto bene». Lo scrive il Presidente del Veneto Luca Zaia. «Insieme alla scomparsa Sergio “Ciaci” Tagliapietra, che di Fongher era stato a lungo compagno di voga — prosegue Zaia — in pochi giorni dobbiamo dire addio a due uomini e campioni che hanno solcato le acque della laguna, portando alti i valori della tradizione veneziana e facendo conoscere la bellezza e l’unicità della storia di Venezia in tutto il mondo».
Fino a poco tempo fa insegnava l’arte della voga ai giovani a Pellestrina, isola diventata la sua patria fin da giovane. Grande cordoglio e dolore nel mondo della voga e in città.