Intervista a … Omar Camporese

di Adamo Recchia

Nato a Bologna l’8 maggio 1968.
E’ arrivato fino al numero 18 della classifica mondiale all’inizio del 1992, grazie alla vittoria ottenuta nel torneo di Milano (su Ivanisevic), la seconda e ultima della sua ormai lunga stagione agonistica.

Negli anni 80 e’ stato, insieme a Paolo Cane’, uno dei nostri portacolori nel tennis professionistico. Epiche sono le sue battaglie in Coppa Davis, dove si esaltava e faceva esaltare il pubblico che lo vedeva.

Dotato di un “turbodiritto” e di un servizio potente fuori dal comune, per un giocatore di quell’era, era più a suo agio sulle superfici veloci che non sulla terra rossa, contrariamente alla tradizionale impostazione dei tennisti italiani, Camporese è diventato professionista nel 1987 ed ha vinto il suo primo torneo a Rotterdam 1991, battendo Ivan Lendl in finale (67 62 76). Numero uno del tennis italiano all’inizio degli anni Novanta, ha debuttato in Davis nel 1989 in Svezia dimostrando qualità di combattente e di match-winner.

E’  stato numero uno nel 1991, 1992 e 1993, mentre e’ arrivato fino a coprire la posizione numero 18 del ranking atp nel febbraio 1992.

 

 

Come hai scoperto il Tennis

Un giorno accompagnai il mio papà a giocare(livello amatoriale) gli chiesi una racchetta e mentre lui stava giocando io andai al muro. Mi piacque talmente tanto che gli chiesi  di iscrivermi in qualche corso. Avevo 10

Quando hai capito che poteva diventare una professione

Ero talmente innamorato del tennis che lasciai il calcio e il nuoto. Già da piccolo volevo diventare un giocatore ma era un po’ un sogno. Ho fatto tutta la trafila delle categorie diventando uno tra i più forti d’Italia. Ero seguito dalla federazione e all’età di 17 anni con un anno di anticipo hindi i campionati italiani è da quel giorno avevo capito che nel tennis avrei potuto fare qualcosa

Quale vittoria ricordi con maggior piacere

Beh le vittorie più belle sono quelle delle finali che ho vinto, però quella dov’è ho giocato il più bel tennis è stata in coppa davis a Bolzano contro Emilio Sanchez. La partita perfetta

Su quale superfice Ti trovavi meglio

Indubbiamente sul veloce

Secondo Te quale colpo Ti riusciva meglio

Servizio e dritto. Ancora oggi si ricorda il mio turbodritto

Attualmente abbiamo molti tennisti forti e con ranking molto alto quale preferisci e perché

Abbiamo 3 giocatori che possono fare tante belle cose però credo Sinner se impara a chiudere qualche palla a rete può diventare devastante. Comunque Berettini è Musetti sono tanta roba

Anche in campo femminile ci stiamo riprendendo quale giocatrice apprezzi di più

Non seguo il tennis femminile che non me ne vogliano però i nomi sono Giorgi e Trevisan

Ti abbiamo visto in veste di commentatore alle Atp Finals come Ti senti in quel ruolo

Si è stata una bellissima esperienza e mi sono sentito molto a mio agio. La prossima settimana sarò a Bologna per la coppa davis sempre con Rai

Attualmente oltre a quel ruolo di cosa Ti occupi

Sono direttore tecnico a Mestre Green Garden

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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