Il re si ritira: Viva il RE

di Alessandro Perrone e Elena Montin


Alcune delle caricature di Roger Federer fatte da Valentino Villanova

Un twit che era nell’aria, ma che non avremmo mai voluto ricevere.

Twit di Roger Federer su twitter
“Come molti di voi sapranno, gli ultimi tre anni mi hanno presentato sfide sotto forma di infortuni e interventi chirurgici. Ho lavorato per tornare alla piena forma competitiva. Ma conosco anche le capacità e i limiti del mio corpo, e il suo messaggio per me ultimamente è stato chiaro. Io ho 41 anni. Ho giocato più di 1500 partite in 24 anni. Il tennis mi ha trattato più generosamente di quanto avrei mai sognato, e ora devo riconoscere quando è ora di finire la mia carriera competitiva”. Così in un lungo post su Instagram, il campione svizzero, annuncia l’addio al tennis. “La Laver Cup la prossima settimana a Londra sarà il mio ultimo evento ATP”, prosegue Federer.
“E’ una decisione dolce e amara, perché mi mancherà tutto ciò che il tour mi ha dato. Allo stesso tempo, c’è tanto da festeggiare. Mi considero una delle persone più fortunate sulla Terra. Ho ricevuto un talento speciale per giocare a tennis, l’ho fatto ad un livello superiore a qualsiasi aspettativa e per un periodo molto più lungo di quanto potessi mai immaginare”, prosegue King Roger.”
Un pensiero speciale per la moglie Mirka e per i 4 figli: “Vedere la mia famiglia fare il tifo per me in tribuna è una sensazione che porterò con me per sempre”. Agli avversari va un “grazie” speciale: “Sono stato così fortunato da giocare tanti match epici che non dimenticherò mai. Ci siamo battuti con correttezza, passione e intensità. Ho sempre cercato di onorare la storia di questo sport, sono estremamente grato: ci siamo spinti avanti a vicenda e insieme abbiamo portato il tennis ad un livello superiore”. Quindi, si rivolge “agli incredibili tifosi”: “Non saprete mai quanta forza e quanta fiducia mi avete dato. Senza di voi, le vittorie sarebbero stati vuoti e non pieni di gioia ed energia”. Le ultime parole sono per il tennis: “Ti amo, non ti lascerò mai”.
In un messaggio audio pubblicato giovedì sui suoi social network, ha detto che la sua ultima gara sarà alla Laver Cup, torneo a squadre divise tra giocatori europei e del resto del mondo, che si giocherà a Londra dal 23 al 25 settembre, gara organizzata da lui, in onore di Rod Laver, ultimo giocatore che e’ riuscita .
Cosa possiamo dire che non sia già stato detto? Quando uno sportivo del suo calibro appende i ferri del mestiere al chiodo, il problema è che la narrativa è già completa. Se vogliamo ridurci ai freddi numeri possiamo citare 20 Slam (terzo di tutti i tempi), 103 titoli da professionista (secondo di tutti i tempi), 54 grandi titoli (Major, Atp Finals e Masters 1000, terzo di tutti i tempi), 310 settimane in testa al ranking (secondo di tutti i tempi) e 237 consecutive (record assoluto), 6 titoli alle Finals (record assoluto) un oro olimpico nel doppio e un argento olimpico nel singolare, 8 vittorie nel singolare a Wimbledon (record per il tennis maschile).
Questi però sono numeri: la grandezza di Roger Federer sta sì nelle cifre – che sono oggettive e hanno un certo peso specifico – ma anche in altro, in tanto altro.
Ha vinto tanto, avrebbe potuto vincere sicuramente di piu’ (chi non ricorda i due match point contro djokovic nella sul ultima finale a wimbledon), ma e’ stato un punto di riferimento per tutti noi che amiamo questi sport. Un signore in campo e fuori dal campo: il suo tennis elegante ha fatto innamorare milioni di tennisti professionisti e “normali giocatori” come il sottoscritto, che ha avuto il privilegio di vederlo giocare nei toeni SLAM e nei Master 1000 che ha visto in questi anni.
Tanto per dare altri numeri sulla carriera dell’elvetico: tra il 2004 e il 2008 ha giocato 17 finali Slam sulle 20 disponibili, e ne ha vinte 12. Annate memorabili dove si elevava il suo talento, non si riusciva a batterlo se non con prestazioni di SUPER livello (da super Sayan di 4 livello, usando un termine preso dalla serie animata DragonBall).
il quinquennio in questione lo ha reso immortale, ma ha avuto anche l’effetto di innalzare il movimento. Succede sempre così quando arriva un alieno: bisogna elevarsi per intercettarlo e fermarlo. Senza Federer, insomma, non ci sarebbero stati Rafa Nadal e Novak Djokovic; senza Nadal e Djokovic, probabilmente Federer avrebbe smesso parecchio prima. Invece abbiamo vissuto l’epoca dei Big Three, quelli dei 63 Slam e 177 Big Titles combinati; Roger è quello che ha aperto questo momento d’oro del tennis.
A corredo del ritiro di Federer non possiamo che dire una cosa soltanto: siamo grati per averlo potuto ammirare sui campi di tennis, così a lungo e che ne fossimo tifosi, semplici simpatizzanti o magari anche “onestamente avversi”. Lo ringraziamo per aver reso ancor più meraviglioso questo sport, come i tanti che lo hanno preceduto e come i tanti che lo seguiranno. E, in fondo al cassetto di tutta la storia, non possiamo che notare come Federer, e questo è il suo reale capolavoro, ha messo d’accordo tutti: raramente, nel mondo dello sport, si è visto un coro unanime a favore di un singolo atleta. Forse, probabilmente, la corona l’ha guadagnata per questo.

 

Buona nuova vita Roger: ci scuserai se alla Laver Cup ti ammireremo con  gli occhi lucidi.

 

 

 

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