Un Medveded perfetto toglie il sogno dello Slam a Novak Djokovic

di Alessandro Perrone

Non sempre i sogni diventano realta’: il serbo, da uno SLAM praticamente in tasca, da quello che aveva fatto vedere nel corso del torneo, alla sconfitta da parte di uno stratosferico Medvedev sull’Arthur Ashe di Flushing Meadows.

Il tennis e’ uno sport molto crudele, e bisogna sempre fare i conti con l’avversario e con se stesso: non sempre vince il piu’ forte, ma chi vince e’ il piu’ forte.

S’infrange quindi all’ultimo match il sogno di Novak Djokovic di completare il Grande Slam 52 anni dopo Rod Laver: la finale degli Us Open la vince il russo Daniil Medvedev, numero due del mondo che supera il serbo, aggiudicandosi il sprimo SLAM della sua carriera,  in tre set 6-4 6-4 6-4 in 2 ore e 17 minuti, grazie a un servizio ingiocabile, a bordate di dritto e di rovescio, senza mai permettere a un Novak irriconoscibile, di comandare il gioco.

Che non si trattasse della solita partita con il primo set perso e il serbo pronto a recuperare gli altri lo si è capito sul 6/4 e 2/1 per Medvedev quando Nole, dopo non essere riuscito a sfruttare la possibilita’ di breakkarlo, ha spaccato la racchetta, sbattendola violentemente a terra.

Le lacrime di Nole, acclamato dal pubblico dell’Arthur Ashe, al cambio campo sul 4-5 del terzo set, sono l’immagine simbolo di questo match, come la racchetta distrutta dopo l’ennesimo errore. da un lato c’è un Djokovic nervosissimo, imbrigliato dall’emozione di quel traguardo storico, dall’altro c’è un Medvedev che non sbaglia praticamente nulla.

Il russo non concede nulla al serbo, demolendogli il sogno a colpi di racchetta vincendo il primo Slam della sua carriera in un Arthur Ashe completamente schierato per Djokovic.

Partita non bellissima, ma molto intesa: da un lato c’è un Djokovic nervosissimo, imbrigliato forse dall’emozione di quel traguardo storico, che arriva male sulle palle, non riesce a dare potenza tale da mettere in difficolta’ l’avversareio, dall’altro c’è un Medvedev che non sbaglia praticamente nulla, colpi a filo di riga, e risposta a ogni tentativo di “pallate” del serbo. Il vincitore non concede niente al serbo, demolendogli il sogno a colpi di racchetta vincendo il primo Slam della sua carriera in un Arthur Ashe completamente schierato per Djokovic.

Un Djokovic a tratti irriconoscibile scarsissima sensibilità nei colpi che generalmente gli escono facilmente e grande nervosismo fin dalle prime battute: addirittura ha rotto anche una racchetta dopo un colpo “facile” (ovviamente per lui) sbagliato.

Medvedev ha messo in campo il 62% delle risposte, ha chiuso la finale con 31 vincenti a 38. Sembrava una partita a scacchi dove ad ogni mossa del serbo c’era subito la contromossa del russo, che ha giocato una partita perfetta, con i suoi colpi sempre molto personali ma tremendamente efficaci.

E’ la prima volta che uno dei migliori esponenti della nuova generazione vince uno Slam contro un Fab Four. “Per me sei il migliore di sempre”, ha commentato il russo a fine gara rivolgendosi a Djokovic che a sua volta si è congratulato con il vincitore: ” Splendida partita e splendido torneo, se c’era qualcuno che meritava un titolo Slam sei tu – le parole del serbo – Prima della partita pensavo a cosa avrei detto sia se avessi vinto sia se avessi perso: anche se non ho vinto il mio cuore è pieno di gioia, mi avete fatto sentire speciale. Avete toccato il mio animo, a New York non mi ero mai sentito così mi avete incoraggiato. ci rivediamo presto”.

Nole ha perso quando era a favore di “pubblico”, forse la prima volta in carriera,  arrivando a commuoversi prima dell’ultimo game dell’incontro. Nella conferenza stampa dopo la sconfitta, il serbo ha dichiarato “Ho provato tante emozioni diverse, penso davvero quello che ho detto durante la cerimonia. Certo, parte di me è molto triste, è una sconfitta difficile da digerire, visto ciò che c’era in palio. D’altro canto, però, ho avvertito qualcosa che non avevo mai avvertito prima a New York, il pubblico mi ha fatto sentire davvero speciale, e la cosa mi ha piacevolmente sorpreso. Non mi aspettavo niente, ma il supporto e l’energia che ho ricevuto dal pubblico sono cose che mi ricorderò per sempre. Per questo mi sono messo a piangere al cambio campo, le emozioni e le energie erano fortissime, direi forti quanto ciò che avrei provato vincendo il mio ventunesimo Slam. Ovviamente un atleta vuole vincere, ma questi sono i momenti e le connessioni che durano a lungo – è stato meraviglioso“.

In tribuna c’era, tra le tante celebrita’, l’ottantatreene Rod Laver, l’ultimo a completare il Grande Slam nel 1969, un record, che, almeno per un altro anno, sara’ ancora tutto suo.

Medvedev diventa il terzo russo a vincere un titolo del Grande Slam in singolare e il secondo a conquistare il titolo degli US Open. Il nativo di Mosca è il primo uomo russo ad alzare il trofeo a New York dopo Marat Safin nel 2000.

Medvedev diventa il nono campione per la prima volta agli US Open da quando Juan Martin del Potro ha sconfitto Roger Federer in cinque set nella finale del 2009.

Dei sei giocatori che hanno vinto i primi tre titoli maggiori della stessa stagione nell’era Open (dal 1968), Djokovic diventa il terzo a fallire nel tentativo di conquistare il Grande Slam. Si unisce a Martina Navratilova (1984) e Serena Williams (2015) in quella lista.

La storica corsa di Djokovic al Grande Slam volge al termine. Finisce con 27-1 ai major nel 2021 e rimane allo stesso livello dei suoi rivali Roger Federer e Rafael Nadal nella lista dei titoli di tutti i tempi del Grande Slam con 20.

Ora si ricomincia dagli Australian Open 2022, e vedremo se ci sara’ un Nole o magari uno degli altri grandi campione che riuscira’ a entrare nel clud del grande SLAM con Rod LAver.

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2 risposte a Un Medveded perfetto toglie il sogno dello Slam a Novak Djokovic

  1. Paolo Perrone dice:

    Pensavo e speravo che Nole facesse suo il grande slam. Sinceramente non ne posso più di sentire che solo Laver c’è riuscito ormai troppo tennis fa!!!!!

    • Le premesse c’erano tutte, aveva giocato una grande semifinale con Zverev, e sembrava il solito superNole. Zverev e Mededed erano gli unici che avrebbero potuto metterlo in difficolta’, dato il loro gioco e forma fisica attuale. Giocare con una pressione tale non e’ da tutti, nemmeno per una professionista come il serbo. Sembra incredibile, ha sbagliato tanti colpi, ne ha mandati in rete molti (cosa che non e’ da lui), si e’ arrabbiato e ha rotto la racchetta. Voleva entrare nella “stanza” dei massimi giocatori che hanno vinto il grande Slam (Laver e Graf), non c’e’ riuscito, ma rimane comunque uno dei piu’ grandi. Potra’ ritentare di vincere l’anno prossimo, sicuramente dira’ la sua nei tornei SLAM del 2022, ma credo che non riuscira’ a vincerli tutti e 4. Come non credo che nessuno, ad oggi, potra’ arrivare a vincerli tutti e quattro in un anno solare. Superfici troppo diverse, ma soprattutto periodi molto diversi, si arriva agli US open molto stanchi.

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