di Elena Montin
Camila Giorgi ha vinto il ‘National Bank Open’, torneo Wta dotato di un montepremi di 1.835.490 dollari sul cemento di Montreal, battendo in finale la ceca Karolina Pliskova, n.6 del mondo, per 6-3 7-5 in due ore e 11 minuti di gioco
Per la tennista italiana, che ha ventinove anni e prima della finale era al settantunesimo posto nel ranking mondiale, è la prima vittoria in un torneo del circuito WTA 1000: grazie al risultato ottenuto in Canada, inoltre, Giorgi salirà dalla 71esima alla 34esima posizione nel ranking mondiale.
Prima di ieri Giorgi aveva vinto soltanto due tornei del circuito WTA 250 (a Hertogenbosch nel 2015 e a Linz nel 2018).
Prima della ceca pliskova, la giocatrice marchigiana aveva eliminato, nel corso del torneo, in ordine Elise Mertens, Nadia Podoroska, Petra Kvitova, Cori Gauff e Jessica Pegula.
In finale Pliskova era favorita, essendo la numero sei al mondo e finalista dell’ultima edizione di Wimbledon. Camila ha però vinto nettamente in due set per 6-3 e 7-5.
La Giorgi si è aggiudicata il primo parziale grazie a un break ottenuto al settimo game; nel secondo, dopo il break e controbreak al quarto e quinto gioco, l’equilibrio si rompe al dodicesimo game, quando Camila ruba il servizio alla ceca e chiude 7-5 al secondo match point.
E’ la seconda italiana di sempre che vince un Master 1000: la prima e’ stata Flavia Pennetta che si era imposta a Indian Wells nel 2014. Flavia che, successivamente, avrebbe vinto anche una prova dello slam, gli US Open nell’edizione del 2015. Se il buongiorno si vede dal mattino ……
Camila Giorgi parla dopo il successo a Montreal: “Nel secondo set, ero avanti 3-1 con un break di vantaggio ma non ho mai pensato che la partita fosse finita. Quando giochi ad alto livello, il livello può salire ma anche scendere. Peraltro le condizioni non erano facili, c’era vento, era umido. E’ stato incredibile, sono molto fiera di quello che ho ottenuto questa settimana anche se non mostro tanto le mie emozioni. Penso sia il risultato di tutto il lavoro che ho fatto con mio padre, che è anche il mio allenatore, in questi anni. Ero sicura, e anche lui era sicuro, che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato perché ultimamente stavo giocando molto bene. Sono diversi mesi che gioco ad altissimo livello. Negli anni passati, sono stata spesso infortunata. Quest’anno, ho avuto la possibilità di giocare di più e di stare bene fisicamente Ma a parte questo, non è cambiato niente. Ho lavorato tutta la vita con mio padre, lavoriamo ore e ore in campo insieme: i risultati dovevano necessariamente arrivare. Io ci credevo e lui anche. Questa settimana è stata incredibile, sono felicissima di questo regalo. Lo dedico a lui, perché ho raggiunto questo risultato grazie alle tante ore che ha consacrato a me. Quando ti dedichi interamente al lavoro, qualcosa di buono ti succederà, no?. Mio padre non è qui ma parliamo cento volte al giorno per telefono o su FaceTime. La distanza non è un problema. Lui è sempre con me: prima della partita, dopo la partita, prima dell’allenamento, dopo l’allenamento. Abbiamo parlato di tattica e di tutto. Formiamo una squadra super”