Addio Golden SLAM: lo zar tedesco infrange il sogno della medaglia d’oro del numero 1

di Alessandro Perrone

Non sempre i sogni doventano realta’, ma onestramente nessuno si aspettava di NON trovare la medaglia d’oro delle olimpiadi di Tokyo al collo del serbo Novak Djokovic: anno incredibile, pochissime sconfitte, 4 dei quattro SLAM vinti, ma soprattutto si trovava in uno stato di forma fisica e mentale incredibile.

Eppure il bello di questo sport e’ anche questo: la palla e’ rotonda e ogni tanto strizza l’occhio anche a altri campioni.

Il serbo e’ stato Sconfitto dopo aver vinto in scioltezza il primo set 1-6 ma poi rimontato 6-3 6-2 dal tedesco, che vola così nella finale del torneo a Cinque cerchi dove affronterà il russo Karen Khachanov, uscito vincitore dall’altra semifinale contro Carreno-Busta (6-3 6-3).

Vincendo la finale, Zverev diventerebbe invece il primo tennista tedesco a vincere l’oro olimpico nel singolare. L’unica ad esserci riuscita è stata Steffi Graf a Seul 1988, anno in cui conquisto’ anche il Grande Slam.

Una partita dai due volti, come si evince chiaramente dal punteggio, che ha avuto il suo momento di svolta a metà del secondo set quando il serbo, già in vantaggio di un parziale e con un break a favore nel secondo, ha prima perso il servizio per andare sul 4-2 facendo rientrare Zverev e ha poi subito un clamoroso parziale di 10 game a 1, durante il quale non è riuscito a tenere il servizio per ben 5 volte su 6. Un probabile colpo di calore per Djokovic, nettamente in controllo della gara nella prima ora, che probabilmente ne ha condizionato la prestazione

Detto questo vanno fatti i complimenti ad Alexander Zverev, che ha creduto sempre nella vittoria finale e che nonostante un primo set perso nettamente non ha mai smesso di lottare, ribaltando con merito un incontro ormai compromesso. Il tedesco è apparso molto soddisfatto a fine partita: “Non so quali possano essere le cause del suo calo dal secondo set in poi, dovrete chiederlo a lui. Io ho iniziato ad essere più aggressivo e questo atteggiamento ha pagato. Per la verità non aveva giocato male nemmeno prima, ma non ero riuscito ad esser incisivo”. Poi aggiunge: Sono orgoglioso di aver vinto una medaglia per la Germania. Questo è uno dei momenti più belli della mia carriera, forse il più bello in assoluto, perché stavolta non sto giocando solo per me stesso o per la mia famiglia, ma anche per gli altri atleti presenti qui e per chi guarda da casa”. In quanto a Djokovic dichiara: Gli ho detto che è il più grande di sempre, perché alla fine sarà quello con più Slam, con più Masters 1000 e con più settimane da numero uno, sono sicuro al 99% che sarà così. So che stava cercando di fare il Golden Slam, ma non puoi vincere sempre; sono contento di riuscire a batterlo di tanto in tanto

Dopo l’eliminazione nel torneo singolare, per mano del tedesco Alexander Zverev, Novak Djokovic esce di scena ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 anche nel torneo di doppio misto. Nole, in coppia con la connazionale serba Nina Stojanovic, ha perso in semifinale contro la coppia russa composta da Elena Vesnina e Aslan Karatsev con il punteggio di 7-6 (4), 7-5 in un’ora e 46′ di gioco.

Un vero e proprio tabù le olimpiadi per il serbo,  iniziato a Pechino 2008 (sconfitto da Nadal) e proseguito a Londra 2012 (sconfitto da Murray), mentre a Rio 2016 si arrese addirittura al primo turno con Del Potro. Olimpiadi che non porta fortuna ai “favoriti” per la medaglia d’oro: Djokovic non è il primo e probabilmente non sarà neanche l’ultimo ad arrendersi a questa verità. Prima di lui era crollata la padrona di casa Naomi Osaka ai quarti, la ginnasta Simone Biles (battuta dall’ansia e la pressione) e l’astro mondiale del judo Teddy Riner che inseguita il terzo oro consecutivo.

Fine della poesia, non certo dello strapotere del tennista serbo, caduto comunque in semifinale e contro il numero 5 al mondo. L’obiettivo ancora vivo resta quello di conquistare comunque il Grand Slam. Dovrà imporsi agli Us Open, e dopo questa ‘delusione’ avrà tutti gli stimoli al massimo.

 

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