La città del poeta Leopardi regala a Viktor Galovic la gioia del primo titolo Challenger per questo ragazzo di 26 anni, croato di passaporto e di nascita ma ormai italiano a tutti gli effetti, che provenendo dalle qualificazioni ha messo in fila tutti gli avversari lottando su ogni palla come fosse l’ultima della sua carriera. Nel circuito tutti sanno che Viktor è un talento, che possiede un fisico nato per lo sport, è un grandissimo atleta e si impegna alla morte. Nato dalla classe lavoratrice è uno che ha dovuto sgomitare, lavorare sodo, a volte ingoiare bocconi amari solo per galleggiare e sopravvivere: questo lo ha reso caratterialmente un po’ sospettoso, schivo, sebbene sempre gentile ed educato. Non è particolarmente avvezzo a rompere racchette o dar fuori di matto in pubblico, e un po’ tutti si chiedevano cosa mancasse a Galovic per entrare almeno nella top 200. Forse è sempre mancato quel colpo d’ala, la settimana giusta, e sempre forse è arrivata qui a Recanati, in occasione del Guzzini Challenger. Al termine della manifestazione lo stesso Galovic ha voluto ringraziare l’organizzazione magnifica di Cristina Gnocchini e Pierpaolo Cenci, uno dei Maestri più in gamba d’Italia che qui al TC Guzzini fa crescere sia sul piano tennistico sia umano più di 100 bambini della Sat, e tutto questo da molti anni, promuovendo nel territorio i valori dello sport e curando anche sul piano sociale la salute dei bambini. Non dimentichiamoci che qui l’agonistica sforna ogni anno molti talenti, ultimo il caso del giovane Peter Buldorini che qui è cresciuto anche se ora si allena altrove.
Da circa 3 anni Viktor si allena a Verona, alla corte veronese di Coach Panajotti, e sul piano atletico si affida alle decisioni esperte di Davide Cassinello, un preparatore coi fiocchi, che ha collaborato persino col mitico Prof. Buzzelli, che più volte ci ha detto che Galovic ha tutto per salire ancora. In questa benedetta finale è stato particolarmente bravo a recuperare nel primo set quando era sotto di un break e trascinare il suo avversario, il bosniaco Basic, qui vincitore nel 2015, al tie break dove Galovic ha preso il largo. Il secondo set è stato equilibrato ma ancora una volta il croato ha piazzato la zampata decisiva chiudendo 6-4 e lasciandosi andare ad una gioia immensa, uno sfogo che teneva dentro da chissà quanti anni. Molti abbracci con Cassinello che qui lo ha seguito tutti i giorni, e col manager Carlo Piccoli, che ne ha fatto una scommessa personale in tempi non sospetti, vedendo in lui le stimmate del campione e come ci ha detto anche perché è un ragazzo che si fa voler bene. Il torneo del croato è cominciato dalle qualificazioni per arrivare nel tabellone principale dove ha sconfitto prima Eremin, che non dimentichiamocelo era avanti di un set e stava dominando l’incontro a dimostrazione di quanto i valori siano livellati (avesse vinto il secondo set dove ha avuto anche possibilità, staremmo forse qui a parlare di un successo del giovane azzurro), poi ha superato Vavassori (finalista di doppio insieme ad Ocleppo), poi la testa di serie Halys, in semifinale Caruso, prima del successo come raccontato su Basic. Un plauso da parte dei giocatori va alle cure ricevute da un giovane Fisio, Niccolò Liberati, che a detta degli atleti professionisti giunti qui a Recanati è uno che farà strada, sempre puntuale e disponibile, dotato di grande spirito e generoso di consigli, riuscendo velocemente ad entrare in empatia con atleti che ha visto per la prima volta.
Si chiude una settimana fantastica qui a Recanati e se ne apre un’altra a Perugia, dove è appena cominciato un altro Challenger con il torneo di qualificazione che vede i nostri Di Nicola e Trusendi ancora in corsa insieme al sorprendente tunisino Moez Echargui.
GUZZINI CHALLENGER – RECANATI, ITALY
€43,000
3-9 JULY 2017
RESULTS – JULY 09, 2017
Men’s
Singles – Final
[Q] V. Galovic (CRO) d [5] M. Basic (BIH) 76(3) 64
Alessandro Zijno