di Alessandro Perrone e Elena Montin
L’Australian Open, primo SLAM della stagione 2021, anche se in tempo di pandemia, ha decretato che il Regno di Novak Nole Djokovic sul trono mondiale’ e’ lungi dall’essere finito.
Nella finale giocata alla Rod Laver Arena di Melbourne il serbo, già bi-campione in carica (nel 2019 si impose su Rafael Nadal per 6-3 6-2 6-3, mentre nel 2020 si impose suDominic Thiem con il punteggio di 6-4, 4-6, 2-6, 6-3, 6-4) , ha battuto in tre set il russo Daniil Medvedev, con il punteggio di 7-5, 6-2, 6-2, e ha alzato, per la nona olta in carriera, il trofeo del torneo australiano.
Con questo successo, ottenuto in meno di due ore di gioco, Djokovic non solo si è confermato numero 1 del mondo, l’uomo da battere nel veloce australiano (anche nelle altre superfici) ma a 33 anni è tornato a due sole lunghezze dal record per le vittorie di trofei del Grande Slam, detenuto dalla coppia Roger Federer-Rafael Nadal.
Medvedev, dal canto suo, ha perso la sua seconda finale importante dopo gli US Open 2019 e ha visto la sua serie di 20 vittorie consecutive interrotta bruscamente: la finale persa, lo portera’, comunque, da lunedi’, ad essere numero 3 del ranking ATP.
Non una bella finale, sotto alle aspettative per Medvedev, almeno da quello che aveva mostrato nelle settimane precedenti e durante la settimana del torneo australiano, oggi eccessivamente lento nei tempi di reazione e nelle ripartenze, incapace di affondare i suoi dritti anomali, i suoi rovesci sghembi e i suoi servizi di solito così vincenti nel muro di gomma di un Djokovic ispiratissimo che ha rimandato di là dalla rete di tutto, confermandosi la miglior risposta del circuito. Djokovic ha offerto una prestazione sensazionale, ma la differenza è stata per larghi tratti imbarazzante dal punto di vista mentale.
Djokovic dopo la premiazione ha detto: “Grazie Melbourne, è una storia d’amore” – “Ringrazio questo campo, la Rod Laver Arena, Melbourne ti voglio sempre più bene e continua a crescere questo rapporto d’amore per te”. Novak Djokovic rende omaggio così allo Slam australiano vinto per la nona volta: il n.1 del tennis mondiale, ha ringraziato anche gli organizzatori. “E’ stata una corsa altalenante come le montagne russe – ha detto il campione serbo durate la premiazione – ringrazio il mio fisioterapista che mi ha consentito di giocare fino a qui. E’ stato fatto un lavoro eccezionale, non era facile e dovrebbero essere tutti orgoglioso per quello che hanno messo insieme, consentendoci di giocare il torneo”. Parole di stima poi a Medveded: “Hai classe e lo hai dimostrato ancora una volta. Sei uno dei giocatori più complicati da affrontare, è solo una questione di tempo, se non ti dispiace aspettare ancora qualche anno…”.
E anche Medveded aveva elogiato Novak: “Non è facile parlare dopo che hai appena perso una finale di Slam, ma congratulazioni a Novak, nove slam australiani e immagino non sarà nemmeno l’ultimo – le parole del campione russo -. La prima volta che ho giocato con lui ero n.600/o e pensavo che non mi avrebbe rivolto la parola, e invece mi ha trattato come fosse il mio migliore amico e non è mai cambiato, anche adesso che sono qui. Non è stata la mia giornata però grazie per essere stati tutti qui e prima o poi vinceremo un titolo dello slam. Ringrazio chi ci ha fatto giocare questo torneo”.
In generale questa finale non ha fatto altro che confermare quello che già sapevamo: la Next Gen che tanto next ormai non è più, non è all’altezza della generazione dei tre grandi. E quando comincerà a vincere, probabilmente accadrà solo perché quei tre saranno stati sconfitti dal tempo che passa, l’unico avversario credibile per loro.
Curiosita’:
Per il serbo è la seconda tripletta consecutiva a Melbourne dopo quella del 2011-13: in passato ci erano riusciti solo Jack Crawford (1931-33) e Roy Emerson (1963-67).
Con questo successo, Djokovic diventa anche il secondo giocatore dopo Nadal (Roland Garros) a conquistare almeno nove volte uno stesso major e il primo nell’Era Open a conquistare tre Australian Open dopo aver compiuto trent’anni.
Da lunedì 8 marzo soffierà infine il record di settimane in testa al ranking ATP a Roger Federer: 311.
Arrivando in semifinale diventa il primo tennista della storia ad essere arrivato almeno 9 volte in semifinale per ogni torneo del Grande Slam.
Djokovic e Nadal al momento hanno messo le mani su 10 degli ultimi 11 titoli del Grande Slam (dal Roland-Garros 2018). Solo Dominic Thiem, agli US Open 2020, è riuscito a rubargliene uno.