Un super Salvo Caruso approda nella semifinale del Guzzini Challenger 2017, torneo che offre un montepremi di 43mila euro, che si svolge nella bellissima cornice del Tc Guzzini a Recanati e ottimamente organizzato da Cristina Gnocchini con la codirezione del Maestro Pierpaolo Cenci. Il siciliano di Avola, che così brinderà comunque vada al suo best ranking (attualmente 196 ATP), oggi ha sfoderato una prestazione maiuscola sia come intensità agonistica sia come bagaglio tecnico, non lasciando scampo ad Andrea Arnaboldi che pur era partito bene con un break ad inizio match. Però pian piano la costanza e un gioco di gambe favoloso che gli consente di arrivare spesso con ottimi appoggi sulla palla, han permesso a Caruso di venire fuori, dapprima pareggiando il break, poi vincendo il primo set 6-3 con un Arnaboldi apparso un po’ scarico mentalmente. Eppure Caruso era stato ieri 3 ore in campo contro l’indiano Ramanathan, finendo addirittura con i crampi. L’ottimo Fisio Niccolò Liberati deve però averlo rimesso bene in sesto, tanto è vero che anche nel secondo set Caruso ha macinato gioco correndo a destra e sinistra, e a nulla è servito il tentativo da parte di Arnaboldi di variare il gioco. Solido e sicuro Caruso ha chiuso agevolmente anche il secondo set vinto 6-1 lottato da Arnaboldi solo all’inizio. Il siciliano si giocherà un posto in finale con il sorprendente Viktor Galovic, che proveniente dalle qualificazioni oggi si è preso il lusso di eliminare meritatamente la testa di serie numero 2 del torneo, il francese Halys. Apriamo subito una parentesi sul croato che parla un italiano perfetto: Galovic sono molti anni che dovrebbe stare, per talento e capacità fisiche, almeno tra i 200 del mondo, e una semifinale a livello Challenger dovrebbe essere una normalità per uno come lui. Ma per vari motivi fino alla soglia dei 26 anni non è mai riuscito a farcela. Da qualche tempo ormai si allena a Verona da Daniel Panajotti, e qui a Recanati è seguito dal suo preparatore Davide Cassinello e dal manager Carlo Piccoli. L’incontro di oggi potrebbe segnare uno spartiacque ideale tra il Galovic talento inespresso degli anni passati e un giocatore ritrovato pronto al salto nel grande tennis. Servizio bomba, un buon diritto, un rovescio con cui si difende più che bene, qualche limite ancora nei pressi della rete, ma finalmente una presenza agonistica degna del suo fisico prestante. Pur partito male nel match con un primo set giocato bene ma perso al tie break, il croato nel secondo parziale è andato sopra sempre dominando gli scambi, pur con qualche “gratuito” di troppo. Sul 5-3 e servizio si è un po’ incartato e si è fatto agganciare nel punteggio dal francese, ma ha trovato dentro di sé le energie giuste per sprintare di nuovo verso il 7-5 e portare l’incontro al terzo set. Terzo set dominato dai servizi, senza palle break fino all’ultimo scambio del match, con Galovic che approfitta di un errore banale del francese per chiudere 6-4 alla prima occasione di brekkare l’avversario. Ora il croato che è numero 491 del mondo con questa semifinale come minimo salirà di un centinaio di posizioni nel ranking e avrà la chance di giocarsela alla pari con il nostro Caruso. Abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con il manager Carlo Piccoli, da sempre sostenitore dell’Accademia di Panajotti, e in particolare di Viktor Galovic: “lo stimo molto come uomo prima e come tennista poi. E’ venuto a Verona sapendo di dover migliorare con molta umiltà soprattutto sul piano tattico e mentale, oltre a lavorare con Panajotti dal punto di vista tecnico e con Cassinello su quello fisico. Il ragazzo c’è, ora a 26 anni pare finalmente maturo. Personalmente ci credo e nella vita ho imparato che perseguire i propri ideali e seguire le proprie passioni rende felici. Uno dei miei personali obiettivi, al di là di Viktor, è quello di portare un torneo del circuito maggiore a Verona. Manca un torneo importante in Italia oltre al Foro, e qualche contatto c’era già per programmare un evento WTA nella città di Romeo e Giulietta. Gli sponsor sono ancora un po’ timidi, ma ci stiamo lavorando.”
Mirza Basic, bosniaco di 25 anni e numero 163 del mondo, che da anni veleggia tra la posizione 100 e quella 200 ATP, è il terzo semifinalista del torneo recanatese, dopo la vittoria non banale in 3 set ottenuta a spese dello spagnolo Menendez Maceiras. E’ stata una dura lotta finita al terzo set grazie ad una maggiore grinta e tenuta mentale del giocatore di Sarajevo. Basic ora affronterà in semifinale il nostro Lucone Vanni, testa di serie numero 1 del tabellone e apparso in ottima condizione nonostante un dolore alla spalla che lo condiziona da qualche giorno. Nel primo set vinto al tie break contro il tedesco Moraing la bravura di Vanni è stata nel giocare sempre al massimo i punti cosiddetti decisivi, nel senso di evitare sempre di subire il break giocando prime di servizio e ace nei momenti più complicati. Una dote di chi ha maggiore esperienza come il toscano rispetto al tedesco, 25enne e numero 332 del mondo. Al tie break Vanni ha innalzato il suo livello ed ha chiuso 7-3. Maggiore il numero di ace da parte del tedesco, che sembrava più in condizione ma è uscito sconfitto anche nel secondo parziale, dove per altro il toscano non ha concesso nemmeno una palla break. Contro Basic il nostro giocatore dovrà alzare ancora di più l’intensità agonistica perché il bosniaco da questo punto di vista è un maestro e talvolta riesce a confondere le acque agli avversari mettendola sul piano della bagarre nervosa.
Intanto applausi per la giovane coppia azzurra Vavassori/Ocleppo che ha conquistato la finale di doppio, da giocare contro la coppia transalpina Halys/Eysseric: oggi i due azzurri hanno di nuovo fornito una prestazione super contro De Waard/Mclahlan, due specialisti. Ciò che ha impressionato è stata la voglia e la determinazione dei due ragazzi, che a tennis sanno giocare eccome, e probabilmente sul piano squisitamente tennistico sono anche superiori alla coppia affrontata oggi. Ma non era niente facile giocare contro due avversari che hanno schemi consolidati e si muovono in maniera automatica come tenuti insieme da un filo invisibile. Primo set vinto al tie break con i rispettivi coach (Dmitry Morolev e preparatore fisico Mauro Atencio per Ocleppo e papà Davide per Vavassori) che incitano e chiedono massima energia. Nel doppio, spiegano i coach a fine match, bisogna cominciare subito con grande elettricità e mantenerla per 2 ore, appena ti fermi sei finito. Per questo anche nel secondo set la richiesta era sempre quella: velocità, reattività, energia al top. E attenzione. I ragazzi eseguono bene, Ocleppo un mostro in risposta, Vavassori con smash e voleè di livello assoluto, muovendosi con maestria a rete. Ora la finale, poi la partenza dei due verso l’Egitto alla conquista, speriamo, di punti importanti anche in singolare.
GUZZINI CHALLENGER – RECANATI, ITALY
€43,000
3-9 JULY 2017
RESULTS – JULY 07, 2017
Men’s
Singles – Quarterfinals
[1] L. Vanni (ITA) d M. Moraing (GER) 76(3) 63
[Q] V. Galovic (CRO) d [2] Q. Halys (FRA) 67(5) 75 64
[5] M. Basic (BIH) d [3] A. Menendez-Maceiras (ESP) 36 63 63
[7] S. Caruso (ITA) d A. Arnaboldi (ITA) 63 61
Men’s
Doubles – Semifinals
[WC] J. Ocleppo (ITA) / A. Vavassori (ITA) d [2] S. De Waard (AUS) / B. Mclachlan (JPN) 76(4) 63
ORDER OF PLAY – SATURDAY, JULY 08, 2017
CENTRALE start 5:00 pm
[1] J. Eysseric (FRA) / Q. Halys (FRA) vs [WC] J. Ocleppo (ITA) / A. Vavassori (ITA)
Not Before 7:00 pm
[7] S. Caruso (ITA) vs [Q] V. Galovic (CRO)