TIM HENMAN, il tennista di Sua Maestà
di Massimo D’adamo
Quando Giorgio V fondò l’Ordine dell’Impero Britannico per insignire personaggi illustri, sicuramente pensò, in cuor suo, di assegnare l’onorificenza anche ad un tennista di spicco.
Dal suo palco in Church Road, il sovrano non ebbe modo di intravedere giocatori meritevoli ma la progenie non abbandonò l’idea.
Ci vollero un’ottantina d’anni prima che un ragazzino, gracile ma di classe eccelsa, si mostrasse meritevole di Reale attenzione.
Fu così che nel luglio del 2004 Timoty Henry Henman da Oxford, gentile nei modi, coraggioso nel gioco, venne insignito da Sua Maestà Elisabetta II del titolo di Ufficiale dell’Impero Britannico, con tanto di cerimonia a Buckingham Palace.
Anch’io, che venni al mondo qualche tempo dopo Giorgio V, vidi sbocciare il gracile bimbetto già nei tornei under 14 italiani.
Poi il timido Tim fu avversario dei miei junior e vittima sacrificale di Mosè Navarra che lo batté in Youth Cup, al Bonfiglio e in Coppa Valerio!
Dopodiché l’esile inglese sbocciò in un possente giocatore e fu il paradiso:10 anni ad altissimi livelli durante i quali ha vinto 11 titoli che avrebbero potuto essere molti di più se avesse giocato in modo meno lirico le 15 finali e le 22 semifinali in carriera: soprattutto le quattro perse a Wimbledon che tolsero sonno e buonumore ai britannici.
Ci sono ritiri e ritiri, quello di Henman ebbe un sapore particolare poiché coincise con l’estinzione di un tennis difficile da replicare, quello degli, Edberg, Rafter, Sampras.
Un tennis generoso, che non lesina spettacolo e che avrebbe strappato allo stesso Giorgio V l’ambita onorificenza.
Tennisti ce ne sono tanti, volleatori di lusso assai meno. Timoty Henry Henman, Ufficiale dell’Impero Britannico, era uno di questi.