Tennis, il piccolo giocatore perde: l’abbraccio con l’amico-avversario è bellissimo

Succede in un torneo a Pistoia: i due baby tennisti fanno parte del Circolo tennis di Montecatini. Il loro gesto a fine partita, così spontaneo, un esempio per lo sport in generale

di Fabrizio Brancoli

Pistoia, il piccolo tennista perde la partita: l’abbraccio con l’amico-avversario è bellissimo Un gesto spontaneo, un vero esempio per lo sport in generale. A Pistoia si affrontano in un torneo due piccoli atleti del Circolo tennis di Montecatini: quanto succede a fine partita è magnifico. Il tennista battuta si lancia in un super abbraccio con l’amico avversarioPagina Facebook Circolo tennis Montecatini

MONTECATINI. Uno vince e l’altro perde: è il sistema binario dello sport, che di solito, si dice, aiuta i bambini a prepararsi alla vita. C’è quel bivio, ogni volta, e serve l’accettazione del verdetto. Si gioca a tennis anche per imparare a perdere con onore e a vincere con rispetto, perché entrambe le cose sono importanti. Una lezione che vale tanto, ancora di più dell’esecuzione tecnica, dei fondamentali o della tattica. Jaeden ed Edoardo, piccoli atleti del Circolo Tennis Montecatini, questa lezione l’hanno imparata bene. Talmente bene da essere in grado, ora, di insegnarla a tutti noi.

Succede grazie a un video girato da un telefonino, in un campo da tennis indoor. Siamo al Tc Pistoia e i due piccoli tennisti si affrontano in un torneo non agonistico che si chiama Fit Junior Program. Jaeden Barnett ed Edoardo Rossi si affontano nella loro partita. Uno vince e l’altro perde: e alla fine guardate il loro abbraccio, di slancio. Ed è bellissimo che quell’abbraccio parta dal bambino che ha perso. Jaeden ed Edoardo sono amici per la pelle e sono compagni di squadra. Ma nel tennis, a volte, devi giocare contro i tuoi amici, devi provare a batterli.

E non pensate che questi due siano “morbidi”, che vadano in campo senza interesse per la vittoria.”Sono due bambini molto sensibili – spiegano al circolo – ma sono molto competitivi, entrambi. Anche in allenamento, durante i match si “scannano” ma alla fine della partita si abbracciano sempre…”. I loro maestri sono Giulia Cappelli e Francesco Masoni. “Sì, i maestri siamo noi ma il merito di cose come questa è solo loro, e delle loro famiglie” aggiunge Giulia, con modestia. (In realtà un buon maestro conta tanto, nel tennis come nella vita). Jaeden ed Edoardo sono del 2011: devono ancora compiere otto anni. Chissà quante partite hanno davanti. Quante soddisfazioni, quante delusioni. Ma con abbracci come questo, possono andare avanti tranquilli. Noi tiferemo per entrambi.

Quest’articolo e’ apparso sul quotidiano “il tirreno” del 4 FEBBRAIO 2019. il link per leggere l’articolo originale e’ il seguente, l’autore ci ha permesso di inserirlo nel nostro blog.

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