di Alessandro Perrone
La leggenda del serbo continua: Novak Djokovic ha vinto gli Australian Open di tennis, a Melbourne battendo in finale lo spagnolo Rafa Nadal in tre set: di 6-3, 6-2, 6-3 il punteggio finale. Per Djokovic è il settimo trionfo in Australia.
“Complimenti a Rafa, è stato molto sfortunato nella sua carriera, ma ha sempre mostrato la capacità di non mollare mai, di combattere. Sto cercando di rivivere il viaggio negli ultimi 12 mesi, quando ho subito un intervento chirurgico. Essere qui con la coppa, aver vinto tre Slam di fila, è fantastico. Sono senza parole”. Così Novak Djokovic, dopo lo straordinario successo su Rafa Nadal, nella finale degli Australian Open di tennis, a Melbourne. “Il nostro è uno sport individuale, ma il mio team è fondamentale per supportarmi anche nelle giornate difficili, così come la mia famiglia, che mi aveva promesso di seguire la partita – ha spiegato il tennista serbo, con riferimento al coach Marian Vajda -. Hanno sacrificato tanto tempo per permettermi di vivere questo sogno, è una cosa che mi devo sempre ricordare”. “Questo è il miglior torneo al mondo, qui mi sento a casa. Ho la sensazione di positività in ogni angolo della città, per noi è meraviglioso competere qui – ha concluso -. I tifosi sono fantastici, non vedo l’ora di tornare il prossimo anno per rivivere questa magnifica esperienza”.
Ripetere quella finale del 2012 era quasi impossibile, ma altrettanto difficile era pronosticare un andamento come quella di quest’anno, almeno da quanto il maiorchino aveva fatto vedere nel corso del Torneo. Novak Djokovic non ha solamente vinto, ha dominato in maniera impensabile un Rafael Nadal in forma strepitosa, ma che è riuscito a racimolare solamente otto game. Una supremazia schiacciante, potremmo dire un “massacro” sportivo nei confronti del maiorchino. Una finale a senso unico, una lezione di tennis che il numero 1 del seeding ha inflitto al suo avversario.
Nessuno aveva mai inflitto 3 set a 0 al maiorchino nelle finali SLAM.
Cronaca del Match: Djokovic ha annientato tutte le armi di Nadal lasciandolo indifeso e lo ha massacrato a suon di vincenti e e palle corte.
Ha dimostrato che il migliore e’ lui in tutti i fondamentali, mettendo in difficolta quel guerriero spagnolo che sembrava essere imbattibile. Mai come oggi il servizio, uno degli storici punti deboli del serbo, è stato un’arma vincente. Se di rovescio ci ha abituati a prestazioni superlative, è di dritto che il belgradino ha impressionato: raramente, contro un avversario di questo livello, Djokovic ha usato il fondamentale più debole così bene per costruirsi il punto e tirare il vincente.
Alcune statistiche di Djokovic: se gli 8 ace e i zero doppi falli lasciano il tempo che trovano, sono indicativi il 72% di prime in campo, l’80% di punti fatti con la prima e addirittura l’84% con la seconda. 5 palle break convertite su 8, addirittura 16 punti su 18 discese a rete. Mostruosi i 34 vincenti e appena i 9 errori gratuiti
Con questo settimo australian Open siamo a 15 trofei SLAM in bacheca, il record di 20 Slam detenuto da Federer dista solo 5 lunghezze e Djokovic ha 6 anni in meno dello svizzero, oltre ad una longevita’ e una voglia di vincere fuori dal comune. Ci si aspettava un cambio generazionale nel mondo del tennis, invece i Fab tre (io ci metto ancora Federer) continuano a dettare legge. Vivremo un anno denso di emozioni, arricchito dal fatto che il Divino Roger giochera’ alcuni tornei sulla terra (e speriamo Roma).