Minitennis… l’illustre (s)conosciuto?

di Donato Campagnoli

“Che cos’è il MINITENNIS?”

Molti di voi la riterranno una domanda banale.

“Beh, è il Tennis dei bambini, quello giocato con le racchette più corte, con le palle sgonfie e su un campo più piccolo… ”?

Vero, ma solo in parte.

Perché il MINITENNIS è molto, molto di più di uno sport, il Tennis, in formato “mini”.

Il MINITENNIS è un progetto sportivo con cui l’Allievo a partire dai 4-5 anni di età potrà praticare il nostro bellissimo sport per tutta la vita, fornendogli eventualmente la possibilità di diventare, se lo vuole, un giocatore professionista.

Il bello è che… il MINITENNIS non è solo per i bambini!

Infatti, anche gli adulti e i giocatori di quarta, terza o addirittura di seconda categoria potranno imparare o migliorare il proprio tennis attraverso questa metodologia didattica.

 

Il MINITENNIS è una novità?

Non proprio… alcune (pochissime) federazioni lo avevano adottato già negli anni 90’.

In seguito, l’International Tennis Federation (ITF) con la sua campagna promozionale “PlayandStay” ha costruito per il MINITENNIS un percorso di apprendimenti strutturato in tappe a seconda delle competenze dell’Allievo.

Si parla di infatti di ROGY ovvero l’acronimo di RED, ORANGE, GREEN e YELLOW a indicare il tipo di palla utilizzata nelle diverse sotto-fasi di questo percorso di formazione che inizia dall’età di 4-5 anni fino agli 8 anni di età con la palla RED.

 

Figura 1 Esempio di Palla RED

 

Figura 2 Esempio di palla di spugna (eventualmente prevista nel Minitennis RED AVVIAMENTO)

 

La fase YELLOW, in realtà, non è più MINITENNIS, ma è da intendersi come quel livello di gioco a cui l’Allievo arriva se ha raggiunto una serie di obiettivi ed è in grado di risolvere situazioni tattico-strategiche complesse.

Il passaggio dalla fase RED a quella ORANGE, così come per le fasi successive, non è dato pertanto dal numero di partite vinte, ma dalle competenze effettivamente acquisite dall’Allievo.

 

Inserito nei programmi didattici della Federazione Italiana Tennis FIT a partire dal 2000, il percorso formativo italiano basato su racchette corte, palle a rimbalzo modificato, campi di dimensioni ridotte e proposte didattiche si articola nelle fasi seguenti:

  • AVVIAMENTO (la fase RED, ulteriormente suddivisa in due sotto-fasi)
  • PRE-PERFEZIONAMENTO (la fase della palla ORANGE, scomposta in due sotto-fasi)
  • PERFEZIONAMENTO (un mix tra fra GREEN – due sotto fasi – e YELLOW).

 

Lo confesso, io sono un fan sfegatato del MINITENNIS.

Mi piace perché è una metodologia adattabile, dinamica, divertente.

Purtroppo, questo “viaggio” alla scoperta di una disciplina straordinaria viene banalizzato da molti Insegnanti di Tennis e, di conseguenza, da molti Genitori.

 

 Figura 3

 L’Insegnante di Tennis – il vero fulcro del MINITENNIS – che crede costruisce programmi fondati sulla conoscenza della materia, ma soprattutto sulla conoscenza dei propri Allievi.

All’Allievo viene fornita la racchetta “giusta”, il “campo di dimensioni “giuste”, l’altezza della rete “giusta” e la palla “giusta” a seconda del livello delle sue competenze e del suo sviluppo biologico e cognitivo.

Mezzi didattici “giusti” combinati con una proposta didattica varia, dove l’Insegnante durante ogni lezione aiuta l’allievo ad apprendere cose nuove e a rafforzare ciò che già sa fare.

Senza dimenticare il contesto, perché crescere nel Circolo “giusto” e con i compagni di Corso “giusti”, sono ingredienti fondamentali perché la torta riesca nel migliore dei modi.

 

E per concludere…

…ERR!

Emozione, ricordo e ritorno.

La relazione con l’Insegnante e con i suoi compagni di gioco, il senso di sfida con attività sempre nuove e divertenti e la voglia di tornare al più presto a giocare… o di non smettere mai!

Sono queste le cose che un bambino del MINITENNIS dovrebbe trovare in ogni lezione.

 

 

 Donato Campagnoli

Donato Campagnoli è Tecnico Nazionale FIT, PTR International Master Professional e dal 2014 consulente FIT per l’Area Tecnica dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi.

E’ consulente per la formazione di Insegnanti di tennis, circoli e associazioni sportive.

Alcuni mesi fa, l’occasione di una mia presentazione mi ha fatto conoscere due persone speciali.

Il primo è proprietario di un circolo tennis in provincia di Padova. L’altro è un professionista dell’informatica che, in più, è a capo di un blog sul tennis con circa 100mila lettori.

È riduttivo dire che queste due persone hanno in comune la passione per il tennis.

Resto sempre sbalordito dal grado di attaccamento, al limite del morboso, che certe persone hanno per il nostro sport.

Questo articolo, mi auguro il primo di una lunga serie, è per ringraziarli.

A Fabrizio e Alessandro.

 

 

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