di Alessandro Perrone
9 luglio 2018, giornata come tutte le altre, mattina sveglia, lavoro, pranzo, lavoro. Fuori caldo canicolare, e una idea mi balena nella mente. Seratona di tennis, ma non nel senso “giocato” del termine, ma una serata a parlare di tennis. Telefono al mio collaboratore e amico del blog Claudio Palazzo (i suoi mini-video stanno spopolando su internet e youtube), e gli faccio una proposta “Claudio ti va una pizza?” e lui con il suo chiaro accento ramano-carpenedolese mi dice “Insegno fino alle 9 di sera, dopo se vuoi quattro chiacchiere, una pizza e una birra se può fare”.
Colgo la palla al balzo.
Sono le 18,30, finito di lavorare nel mio ufficio (sto preparando la immissione nell’Apple Store della App iphone de “ilblogdeltennis.it”, mi preparo, prendo il mio fido destriero nero (una volkswagen Touram, che mi segue oramai negli anni nei miei spostamenti), e mi avvio per il circolo di Carpenedolo dove il Maestro Claudio lavora.
L’autostrada era pressocchè libera, pochi camion in circolazione, poche macchine “pazze” in giro, e dopo una oretta e mezza, sentendo canzoni degli anni 80, sono arrivato al circolo.
Claudio sta lavorando con 4 giocatori, un veloce saluto e mi siedo all’ombra di un albero ad aspettare che Claudio termini la sua lezione di tennis. Nel frattempo mi raggiunge Cinto, il gestore del circolo e iniziamo a fare quattro chiacchere sul piu’ e sul meno.
Circolo molto bello, 4 campi da tennis in terra (di cui due coperti tutto l’anno, e uno degli altri due coperto con un pallone pressostatico), due campi coperti tutto l’anno dedicati al calcetto (o calciotto se si vuole essere piu’ precisi), una bar, un ufficio, insomma una “standard School”, in base alla classificazione FIT.
Parlando della storia del circolo, il tempo passa, e alle 9 in punto arriva puntuale, come le campane del Big Ben ad ogni ora, il motorino con le due pizze per noi, una prosciutto e carciofi per me, e una prosciutto e funghi per il Coach.
Ci sediamo all’ombra di uno splendido albero (non saprei dire che tipo e’, non sono un esperto di alberi), e cominciamo a mangiarci la nostra pizza, il tutto innaffiato da una bottiglia di acqua e da una coca cola (spero di non fare pubblicità): lo so che non e’ il massimo accompagnare la pizza con queste “bevande”, ma ambedue dovevamo poi guidare per casa e non volevamo lasciarci i punti della patente e magari anche della carta di identità 😀
Durante il luculliano pranzo iniziamo a parlare dei nostri trascorsi tennistici (lui da professionista, io da giocatore del sabato e della domenica), ma poi il discorso si fa serio, con una analisi di come interpretiamo noi il tennis, di come lo vediamo dal punto di vista di chi lo ha vissuto sulla sua pelle e da quello di chi lo vive dal di dentro da circa 12 anni (da quando sono giudice arbitro), del ruolo del maestro di tennis nella mente dei giocatori under, dei metodi di insegnamento molto “personali” di molti maestri. Tutti temi che non basterebbe una giornata per essere trattati in maniera degna, tanti spunti di discorsi che sicuramente riprenderemo in un futuro, magari davanti a una altra megapizza inondata di buona birra, o un buona pasta alla carbonara fatta alla romana.
Come al solito, quando si sta bene, si mangia bene ma soprattutto si parla con gente speciale, il tempo vola. Sono oramai le 11 di sera, il circolo deve chiudere.
Un saluto, la visione in anteprima della app per iphone, la promessa di farne a breve una versione per android (giustamente non tutti hanno iphone), un “a presto”, e si ritorna nei propri lidi.
A volte basta veramente poco per trascorrere una bella serata: compagnia perfetta, ambiente perfetto, cibo perfetto.
A presto, al prossimo video del Maestro McGyver-Claudio Palazzo e al prossimo articolo “quattro chiacchiere con …. “su ilblogdeltennis.it