Le pagelle del Roland Garros 2018

di Alessandro Perrone

E anche la kermesse parigina e’ finita, ci ha dato tante soddisfazioni, abbiamo visto grandissimi giocatori fare delle partite memorabili, giocare punti favolosi, vincere match impensabili. Ora e’ tempo di Bilancio.

Rafael Nadal. Come non iniziare da lui? L’ennesima conferma di una superiorita’  impressionante e unica nel mondo del tennis. In una scala da 1 a 10 direi 10000. L’immenso, l’unico. 11 parigi non si vincono se non si ha qualcosa di speciale dentro. Ho trovato una splendida definizione dello spagnolo in un articolo di eurosport “Ha banalizzato il concetto di vittoria in una disciplina dove due quindici consecutivi persi in una partita dominata, a volte, possono costare il successo. Rafael Nadal lo capiremo meglio tra venti o tren’anni, quando guardandoci indietro noteremo l’anomalia.” Spero eurosport non me ne voglia se lo ho copiato e citato

Voto 25. Oltre l’umano.

 

Dominic Thiem . E che gli si può dire? Ha battuto tutti, dallo Zverev con cui si contendeva il ruolo di secondo favorito alla sorpresa Cecchinato passando per ossi duri come Tsitsipas, Nishikori e lo stesso Matteo Berrettini. Si è arreso, in una finale in cui ha provato tutto e il contrario di tutto, a un problema per il quale non esiste soluzione. “Ho un piano per battere Nadal” ha dichiarato prima della finale, ma  l’omicidio  non è contemplato nei regolamenti sportivi e dunque ha dovuto ripiegare sull’onorevole sconfitta.

Voto 9,5.

 

Marco Cecchinato: la autentica sorpresa per il tricolore, ma soprattutto per tutto l’ambiente tennistico. Solo due mesi fa nessuno lo conosceva e poi invece con il torneo di Budapest entra nell’olimpo dei tennisti che ha vinto un master 250. Buoni risultati nell’arco della stagione fino alla semifinale parigina, sconfitto dal Dominique Thiem. In questa manifestazione si e’ tolto tanti sassolini contro gente molto piu’ forte di lui (almeno sulla carta) come il serbo Djokovic. Forse, se Nole avesse vinto il tie break con Marco Cecchinato, le cose sarebbero andate diversamente? Non possiamo saperlo, non abbiamo la famosa sfera di cristallo che ci mostra gli scenari alternativi. Intanto ci godiamo questo scenario.  E’ un buon inizio, speriamo che la sua carriera e la sua voglia di vincere decolli. Le possibilta’ fisiche, mentali, tecniche le ha. E Parigi se ne e’ accorta. Le imprese di Parigi gli valgono la 27ª posizione nella classifica mondiale, suo nuovo best ranking, con un balzo di 45 posizioni rispetto a due settimane prima.

Voto 9

 

Juan Martin Del Potro: Non doveva giocare per problemi fisici, era in forse fino all’ultimo momento, ma poi, l’araba fenice del tennis, è risorto come suo solito. In Semifinale forse avrebbe potuto portare via un set a Rafa, ma alla fine il risultati non sarebbe cambiato. Rafa e’ un giocatore stellare, chiunque gli si pone davanti, lui lo “distrugge” non solo dal punto di vista di risultato, ma soprattutto dal punto di vista mentale associata a una condizione fisica che non lo abbandono mai nei match che contano. Nove anni dopo, e tre operazioni al polso,  il gigante di Tandil  torna in semifinale a Parigi.

Voto 8.

 

Diego Schwartman: E’ stato uno dei pochi che ha osato togliere un set al monarca della terra, e non parlo solo di Parigi. E gli dei (Giove Pluvio in particolare) lo hanno subito punito. Finita la pioggia, Rafa e’ tornato in cattedra e non e’ piu’ uscito.

Voto 7,5.

 

Matteo Berrettini: Il Futuro del tennis italiano, sta crescendo molto velocemente. E’ il suo primo grande risultato in un torneo dello slam. Il torneo del 22enne romano Matteo Berrettini si è fermato al 3° turno contro il signor Dominic Thiem, cui per altro ha strappato un set e costretto a tirar fuori il suo tennis migliore. L’italiano ha mostrato un ottimo campionario di qualità: testa, gioco, cuore e fisico. E adesso che è stabile nella Top 100 – oggi è n.80 – può solamente crescere. E siamosicuri che ne vedremo delle belle nel prosieguo della stagione.

Voto 7.

 

Nole Djokovich: Sognerà Cecchinato, i setpoint, il Lenglen, gli italiani a lungo. Sta tornando piano piano in forma, lui e’ abituato ad altri palcoscenici. Purtroppo nel tennis non esiste il pareggio, uno deve vincere e l’altro soccombere. Forse, se avesse vinto il tie break con Marco Cecchinato, le cose sarebbero andate diversamente? Non possiamo saperlo, non abbiamo la famosa sfera di cristallo che ci mostra gli scenari alternativi. Ha 31 anni, altri big continuano a vincere a 36 anni, ha ancora tanto tempo per giocare, divertirsi e vincere.

Voto 6,5.

 

Mario Cilic: Ha superato Fognini con la tempra del campione, adattandosi alla terra come non mai. Poi con Delpo si è ricordato di essere il vecchio Cilic, quello che sciupa tutto sul più bello.

Voto 6,5.

 

Fabio Fognini: Il giudizio del ligure è tutto nella frase che lui stesso ha pronunciato al termine dell’ottavo perso con Cilic: “Me ne vado rosicando”. Grande talento, ma non supportato dalla continuità di partite. E’ capace di vincere partite impossibile, ma poi raramente riesce a confermarsi. L’eterno Peter Pan del tennis. Speriamo cresca.

Voto 6

 

Alexsander Sverev: Per il tedesco un piccolo passo in avanti ma la strada per la leadership del tennis e’ ancora molto molto lunga. Il vincitore 2017 e finalista 2018 a Roma era atteso dalla prima conferma in uno slam, specialmente su quello in terra battuta; i miglioramenti, a livello di risultati puo’ sembra che ci sono stati (primi quarti di finale in carriera), ma le tre vittorie consecutive in cinque set (contro i non irresistibili Lajovic, Dzumhur e Khachanov) e la netta sconfitta con Thiem, implicano una riflessione da parte del Next Gen, che deve migliorare la gestione soprattutto mentale delle partite più lunghe.

Voto 6

 

Gregor Dimitrov: L’eterno incompreso. Sembra sia a Parigi per svago e non per giocare a tennis, e magari vincere il torneo. Sembra che viva in un altro mondo. Speriamo che rientri in questo mondo, il tennis ha bisogno sempre piu’ di giocatori di talento.

Voto 6–

Questa volte voglio essere magnanimo, Insufficenze non ne voglio dare, i giocatori hanno dato tutto quello che avevano.

 

Alle prossime Pagelle

Alessandro Perrone

 

 

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