Matteo Berrettini è in top 100. Accanto a questo dato, resosi ufficiale dopo la finale conquistata e persa a Irving (150mila$ +H), possiamo rallegrarci di qualcosa che vale di più della classifica in sé: la maturità ormai definitiva dell’azzurro allenato da Vincenzo Santopadre e seguito da Umberto Rianna, come tecnico Federale. In più aggiungerei un miglioramento sul piano atletico e di gestione della preparazione come prevenzione degli infortuni. Le caviglie reggono e sono elastiche, qualche acciacco articolare gestito in maniera ottimale sia dallo staff, sia dal giocatore stesso. Non dimentichiamoci che è sempre l’atleta che deve rendersi conto del proprio stato fisico. Quando si parla di “consapevolezza” si intende non solo il saper riconoscere i propri punti di forza tecnici o tattici, ma anche dedurre da pochi indicatori la propria condizione atletica. In questo Matteo appare assai migliorato. Negli Stati Uniti, ad Irving, ha prima battuto la tds1 Sugita, poi Smyczek, Basic e Fucsovics, prima di essere battuto in finale da Kukushkin. Tutti scalpi eccellenti. La famosa top 100, va ricordato, non è solo una soglia psicologica: raramente infatti segna un grande distacco di livello tra chi sta sopra e chi sotto, ma è fondamentale per l’accesso ai main draw degli Slam. Rimanere tutto l’anno entro i top 100 vale da solo come minimo 100mila Euro per l’ingresso nei tabelloni Slam. E sono denari da reinvestire in risorse umane come Coach, Fisio, Preparatori Atletici e Mentali, e per girare i restanti tornei del circuito. Insomma “tanta roba” come direbbero i più giovani. Intanto un altro tennista azzurro che non smette di stupire chi lo conosce poco, è Salvo Caruso: quarti di finale in Cina, nel 75mila dollari di Shenzhen. Tra i tennisti da tenere d’occhio segnaliamo il polacco Hurcacz, che è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi tempi, il cipriota Chyrsochos che sulle orme del più famoso Baghdatis, sta tornando nel circuito Pro dopo un periodo in cui ha giocato solo nelle Università Americane e per Victor Galovic che raggiunge la posizione numero 187 ATP e che non si fermerà qui.
A Pula, nel 25mila dollari sulla terra sarda, bene Basso che ha fatto semifinale e Edoardo Eremin che ha raggiunto i quarti battuto solo da un Martin Cuevas fantastico. Segnali incoraggianti anche da Pietro Rondoni, finalista in Qatar, da Luca Stefanini che a dispetto di un’altezza inferiore al metro e settanta sta stupendo tutti e ha raggiunto le semi ad Heraklion in Grecia e a Roberto Marcora nei quarti in Israele.
Alessandro Zijno
ITF e Challenger, settimana 11, Berrettini in finale a Irving, Caruso quarti in Cina
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