di Salvatore Rustici
Gli atleti di livello sanno perfettamente come la muscolatura possa contrarsi ed irrigidire creando un freno all’azione motoria.
Ovviamente tutto questo processo avviene sempre per una interferenza interna tramite una valutazione soggettiva esterna.
I muscoli irrigiditi in eccesso appaiono anche visivamente contratti e quindi impacciati ad azionarsi in maniera fluida e consequenziale.
I professionisti di alto livello sono molto abili nel cambiare la situazione frenante in azione fluida e potenziante.
Bisogna allenarsi nel percepire in maniera cosciente la modificazione delle tensioni, partendo dal monitoraggio delle tensioni muscolari nelle semplici attività quotidiane , come ad esempio l’utilizzo della penna nello scrivere, quanta energia utilizziamo nel chiudere la porta, quanta energia utilizziamo nel portare il bicchiere alla bocca, etc.
In questi casi ci rendiamo conto che utilizziamo molta più energia di quanto necessita l’azione .
Lo scopo primario di questo esercizio è quello di utilizzare la giusta energia in modo più efficace per portare a termine una determinata azione.
Molto spesso questo accade quando diamo troppo importanza alla forza nel determinare un azione specifica, rendendo il gesto troppo muscolare, perdendo così sia in velocità che in precisione, anticipando in modo drastico la percezione di fatica.
Quando si muscolarizza eccessivamente un azione, i sistemi di collegamento corporei diventano poco funzionali, ad esempio si irrigidiscono spalle e braccia, le anche e le gambe, e in tutto questo fenomeno si perde la sincronizzazione prestazionale utilizzando movimenti non coordinati.
In tutto questo processo il tennista avrà conseguenze disastrose in tutti i colpi tecnici a causa di una forte alterazione del ritmo e di conseguenza l’intera fluidità di azione.
Per tirare forte nel tennis, non è assolutamente necessario mettere più forza, anzi, è l’esatto contrario, dobbiamo utilizzare una decontrazione muscolare per dare la possibilità alle articolazioni di azionarsi in una sequenza biomeccanica equilibrata libera da blocchi frenanti.
Quindi dovremo adattare e regolare le varie fasi esecutorie muscolari nello svolgimento del compito da effettuare verso un obiettivo da raggiungere.
Alcuni consigli che possono risolvere questa importante interferenza:
- La scioltezza e il rilassamento muscolare portano a migliorare l’equilibrio e la coordinazione generale.
- Con il rilassamento muscolare si diventa più reattivi e veloci negli spostamenti durante gli scambi.
- Cercare la potenza massima porta inesorabilmente ad un eccessiva tensione muscolare ( rallentamento del gesto e aumento della fatica )
- Dovremmo trovare il giusto rilassamento, per avere la giusta energia allo scopo di raggiungere gli obiettivi posti sulla prestazione, e in questo caso dovremmo essere consapevoli di utilizzare un giusto dialogo interno che porta a richiamare emozioni potenzianti che portano ad avere il giusto carburante…e solo una buona preparazione mentale può fare questo miracolo prestazionale !!!
“I campioni non si fanno nelle palestre. I campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione”.
Muhammad Alì – Campione del Mondo di Pugilato dei pesi massimi