di Massimo D’Adamo
Il vincitore di San Remo e il numero uno juniores condividono bizzarre incertezze. A fine festival, la migliore delle ugole di solito vende meno dischi dei peggio arrivati, così come le seconde leve del ranking giovanile spesso fanno meglio dei primi della classe. Nel 2005 Marin Cilic finì al secondo posto la sua carriera under 18 sfoderando tuttavia, di lì in avanti, un’estensione vocale di almeno tre ottave, contrariamente a Donald Young, che, finito in testa a tutti nello stesso anno, oggi se la fischietta come può tra i primi 100 ATP.
Ai blocchi d’uscita, Marin Cilic aveva birra sufficiente a staccare presto il resto dei coetanei! Complice anche una struttura fisica che non lesinava nulla, il bagaglio tecnico di prim’ordine ha fatto il resto guidato egregiamente da una raffinata cabina di regia riposta a due metri dal suolo, plantari inclusi!
Ma cosa avrà la Croazia per produrre tanto ben di Dio! Cosa daranno di miracoloso gli orti di quel prezioso suolo: forse peperoni sopra la media? E i negozi di abbigliamento, venderanno small e medium come nel resto del mondo o salteranno dritti a taglie dall’extralarge in su? L’acqua sarà liscia, gassata o …..? E l’aria: cosa avrà mai di speciale l’aria di una terra tanto florida? Insomma perché anche Ivanisevic, Karlovic e i tanti che terminano in “ic” tracimano fisicità senza ritegno? Pare che lo stesso Ljubicic, nato bosniaco, una volta divenuto croato abbia acquistato in modo arcano diversi centimetri verso il cielo. E la mentalità? Pare la vendano agli angoli di ogni via. Tanto diffusa che dal sistema sportivo locale non fanno che fioccare risultati di qualità assoluta. Un mistero! Qualcosa che muove le mosse in modo inspiegabile da quei cinque milioni di anime sparpagliate su di un territorio grande quanto una italica regione.
Alla luce di tanta grazia, c’è poco da stupirsi, dunque, se Marin Cilic abbia vinto 17 titoli e centrato anche questa finale a Melbourne, aiutata dai malanni di Nadal e a malapena contrastata da Kyle Edmund, buon suddito di Sua Maestà, frutto dell’effetto traino al seguito dal malandato Murray. E alla fine la piccola grande Croazia allunga il passo anche rispetto a paesi benestanti grandi cento volte il suo perimetro.
Insomma prima o poi qualcuno farà luce sul mistero di tanta fertilità. Capirete anche voi che, superando a malapena l’uno e settanta, anch’io sarei fortemente interessato a una possibile rivelazione. Nel frattempo, per difendermi dai lungaccioni che con fare ossessivo ronzano intorno, prenderò provvedimenti facendo un salto a Zagabria e dintorni. Naturalmente porterò con me anche il superfluo giacché nutro il sospetto che per quelli della mia stazza non ci sia molto da acquistare. Mangerò tanta verdura, berrò molta acqua e respirerò a pieni polmoni… hai visto mai. Dovessi fallire, resterebbero pur sempre i tacchi a spillo! Vi farò sapere.