Buone notizie da Adelchi Virgili, autore di una delle migliori prestazioni della sua carriera per la continuità dimostrata durante il match. Impegnato nell’ultimo turno di quali per entrare nel tabellone principale del challenger marchigiano, ambientato nella splendida cornice del “Maggioni” di Afer Zoboletti ed organizzato dalla Crionet, Adelchi Virgili, il 27enne toscano che da molto tempo incanta e fa sognare molti appassionati, sfodera una performance maiuscola, da giocatore diventato “grande”. Opposto allo spagnolo Toledo Bague, 22enne di Girona, Virgili ha messo in mostra proprio tutte le sue qualità più una che finora veniva fuori solo a tratti: il killer instinct. Sono bastati due set ad Adelchi, ma la partita non è stata una passeggiata, perché lo spagnolo gioca bene, ha un servizio non potente ma preciso, difende egregiamente ed ha qualche limite solo in una pesantezza di palla non eccezionale ed è numero 503 del mondo. Ciò su cui sembra essere maturato Virgili, a vedere questo incontro, è la voglia di star lì a combattere, un atteggiamento più da fighter, naturalmente sempre con i suoi modi gentili ed educati. Il fighter non è per forza chi tira fuori la voce o esterna in maniera vistosa con “vamos” o pugnetti, il fighter mette tutte le energie e le armi che possiede per vincere il match. Un esempio su tutti: nel secondo set, in un momento importante del match, l’arbitro di sedia ferma il gioco perché ritiene che Virgili abbia chiamato fuori una palla e poi trova un segno a sfavore dell’azzurro; Adelchi si guarda un po’ in giro, incredulo, parlotta con l’arbitro, che irremovibile dà il punto ed il game allo spagnolo. La reazione di Virgili è veemente, senza sprecare parole l’energia viene incanalata nei giusti binari, l’attivazione si alza fino alla massima performance, e l’azzurro gioca perfettamente 3 punti di fila. A qualche errore qua e là oggi è corrisposto spesso un livello di concentrazione massima che ha portato Adelchi a creare i presupposti per una vittoria convincente. Che il toscano giocasse bene a tennis, che avesse “classe” ed eleganza, lo sapevamo tutti, e lo sa anche lui. Oggi, forse come non mai, ha compreso che può davvero trovare energie nascoste dentro sé, che ne compensino quella fragilità fisica di cui si è tanto parlato e che ne ha compromesso la parte iniziale della sua carriera: con questa continuità uno come lui può puntare a qualsiasi traguardo, a cominciare da domani dove nel main draw è stato sorteggiato in un derby toscano con Lucone Vanni. In entrambi i set Virgili oggi ha subìto per primo il break, ed ha chiuso in crescendo dominandoli sia sul piano tecnico, con rovesci fantastici o accelerazioni improvvise, sia su quello dell’intensità agonistica.
Il derby tra Matteo Berrettini e Andrea Arnaboldi è stato vinto dal primo, il romano seguito da Vincenzo Santopadre e facente parte del progetto FIT over 18, cosicchè oggi Umberto Rianna, il responsabile del progetto, era piuttosto soddisfatto del suo rientro, visto che il romano mancava da diverse settimane per un infortunio alla caviglia che appare superato. Si è mosso abbastanza bene Matteo, numero 236 ATP e in procinto di fare il suo best ranking non avendo punti da difendere da qui a fine agosto. Andrea Arnaboldi dal canto suo è apparso concentrato e deciso, ma come disamina tecnica possiamo dire che non è riuscito a contenere in risposta il dominio di Berrettini che serve benissimo e poi chiude col diritto come schema dominante. Tra l’altro il primo set è stato deciso da un break subìto dal leone canturino nel primo game, quando era sopra 40-0 e ha avuto un piccolo calo di concentrazione. Poi Andrea ha avuto anche due palle break, sempre nel primo parziale, ma due prime di servizio tirate a 200 km/h da Berrettini hanno frustrato le intenzioni del canturino. Nel secondo set stesso copione, è bastato un piccolo calo di Arnaboldi per far salire sopra nel punteggio il romano che ha chiuso senza dare opportunità al rivale, che è in un momento un po’ difficile della carriera, nonostante le prestazioni siano comunque positive. Ci sentiamo di incoraggiare Andrea, al quale suggeriamo di attendere il momento giusto, continuando a lavorare sodo come è abituato, e di fare i complimenti a Matteo che ci è sembrato comunque in una condizione fisica ancora non ottimale (un po’ timido negli spostamenti, con passi più stretti nella ricerca della palla, come non volesse forzare la caviglia allargando la falcata) anche se l’infortunio appare un ricordo lontano.
Fuori all’ultimo turno di quali un buon Jimbo Moroni, eliminato dall’argentino Paz: Moroni ha un fisico possente, una muscolatura importante ed è anche assai elastico e armonico nei movimenti considerando la mole imponente, ad un certo punto per recuperare una palla si è esibito in una spaccata degna di un ginnasta, a dimostrazione di un ottimo allenamento. Ha lottato su ogni palla, non ha lesinato energie, ha giocato con positività anche a livello di energia agonistica, eppure non è riuscito a dominare gli scambi, e nel gioco moderno a livello challenger non è pensabile lavorare solo di contrattacco con la palla giusta, quella classica corta, ma le opportunità di attacco vanno conquistate con una strategia offensiva fin dal primo colpo. Così si spiega la mancanza di risultati migliori per Moroni (oltre al servizio che deve diventare un fattore), che è numero 900 delle classifiche ATP, ricordando che ha solo 19 anni. Due set a zero per Paz, giocatore solido, intelligente tatticamente e con maggiore esperienza, che domani se la vedrà con la Wild Card federale Gianluca Mager, che proviene direttamente dalla vittoria del titolo nel Futures di Casinalbo domenica scorsa.
Fuori anche Daniele Capecchi nell’ultimo turno di quali contro l’ecuadoregno Escobar, con l’azzurro che può recriminare per il secondo set quando conduceva 5-2: Escobar però in quel preciso momento è cresciuto molto, e non ha lasciato chance a Capecchi. Escobar è stato sorteggiato in un derby sudamericano con l’argentino Coria. Eliminato anche Flavio Cipolla, nel main draw per il ranking protetto, per mano del serbo Petrovic, del quale da anni si aspetta l’esplosione, al momento mai arrivata per limiti che potrebbero essere emotivi, perché il tennis c’è. Cipolla come ci ha confermato fuori dal campo non è ancora al 100%, per i postumi di un infortunio piuttosto complesso, ma si è consolato in doppio dove ha superato il turno in coppia con il romeno Ungur. Per Petrovic ci sarà il vincente del match tra il serbo Djere, fresco vincitore del Challenger di Perugia e l’argentino Collarini (sconfitto in finale da Mager a Casinalbo), con quest’ultimo che non sembra affatto chiuso nel pronostico.
La serata sambenedettese termina con una onorevole sconfitta al terzo set per Roberto Marcora contro la testa di serie numero 1 Giraldo: il colombiano è partito male lasciando strada nel primo set all’azzurro che ha una bella palla pesante ed è un tennista completo, ma nel secondo set alla prima occasione Giraldo ha brekkato e l’inerzia del match si è spostata a favore del giocatore più avanti in classifica. Pur lottando fino alla fine il secondo set se l’è conquistato Giraldo, poi il terzo set è stato un monologo del colombiano con Marcora un po’ uscito dal match sul piano dell’intensità agonistica. Scontro interessante probabilmente in programma mercoledì quello che vedrà Giraldo opposto al nostro Berrettini.
Risultati primo turno
D. Petrovic b. [PR] F. Cipolla 6-1 6-3
M. Berrettini b. A. Arnaboldi 6-4 6-4
B. Bonzi b. M. Hamou 6-2 6-3
[1] S. Giraldo b. [PR] R. Marcora 1-6 6-3 6-2
Alessandro Zijno
ATP Challenger San Benedetto del Tronto, Virgili conquista il main draw, avanza Berrettini
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